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Eritema: cos’è, sintomi, cause e rimedi efficaci

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3 Ottobre 2025 Autore: Redazione

L’eritema è una delle manifestazioni cutanee più frequenti, osservabile sia in dermatologia che in medicina generale. Si presenta come un arrossamento della pelle, con origini che spaziano da semplici fenomeni transitori, ad esempio la vasodilatazione indotta dal calore o da emozioni intense, fino a condizioni più complesse come processi infiammatori immunomediati, reazioni a farmaci o infezioni.

Dal punto di vista clinico, la presenza, la distribuzione e l’evoluzione dell’eritema offrono informazioni diagnostiche preziose. La rapidità con cui compare, la gravità dei sintomi associati (bruciore, prurito, dolore) e la presenza di caratteristiche particolari, come lesioni “a bersaglio”, noduli o reticolature, sono elementi che aiutano a riconoscerne la causa.

Accanto all’aspetto medico, esiste anche una dimensione estetica e psicologica. L’eritema facciale persistente, tipico della rosacea, può influire sull’autopercezione e sulle relazioni sociali, spingendo molte persone a cercare trattamenti specifici.

L’eritema è un segnale “a colori” della microcircolazione cutanea: comprenderne il perché aiuta a comprenderne il che cosa.”

Cos’è e come funziona

Per definizione, l’eritema è un arrossamento cutaneo dovuto a iperemia del plesso capillare superficiale. Il colorito rosso deriva dall’aumento del flusso ematico e dal maggior contenuto di emoglobina ossigenata nei capillari dermici, con assorbimento selettivo della luce verde-blu e riflessione della banda rossa. Sul piano fisiopatologico agiscono tre assi principali: vasodilatazione arteriosa/arteriolare, aumento della permeabilità endoteliale e modulazione neurovascolare.

  • La vasodilatazione è mediata da ossido nitrico (NO), prostaglandine, peptidi vasodilatatori (ad esempio CGRP) e segnali neurogeni. Stimoli termici (calore locale), chimici (istamina, bradichinina), meccanici e psicogeni attivano questi pathway, incrementando il calibro dei vasi superficiali.
  • La componente neurogena coinvolge fibre sensitive (C e Aδ) con rilascio di neuromediatori che amplificano il flusso e inducono “flare” peri-lesionale.
  • L’infiammazione recluta cellule immunitarie e citochine che sostengono l’iperemia; quando prevalgono danno vascolare o estravaso ematico, la cute perde lo sbiancamento alla digitopressione e si entra nel dominio delle porpore (non più eritema “puro”).

Clinicamente l’eritema è in genere sbiancabile alla vitro-pressione (diascopia), a differenza di petecchie ed ecchimosi; può essere diffuso o localizzato, transitorio o persistente, caldo al tatto se l’iperemia è marcata. La morfologia (maculare, reticolata, nodulare, “a bersaglio”) indirizza il ragionamento clinico e la diagnosi differenziale con orticaria, dermatiti da contatto, teleangectasie, porpore e rash esantematici.

Cause principali

Le cause dell’eritema comprendono un ampio spettro di condizioni:

  • Stimoli fisici: calore (eritema da calore, eritema ab igne), radiazioni, attrito o pressione; il freddo può indurre reazioni paradosse (es. orticaria da freddo con componente eritematosa).
  • Infiammazione/immunità: dermatiti eczematose, eritema multiforme immunomediato post-infettivo o farmaco-correlato, con lesioni a bersaglio.
  • Infezioni: batteriche, virali e parassitarie; emblematico l’eritema migrante nella malattia di Lyme, spesso primo segno di infezione.
  • Farmaci e sostanze: reazioni esantematiche, fototossicità e fotoallergie; talvolta pattern reticolare in sedi di applicazioni ripetute di calore o topici irritanti.
  • Disordini vascolari e neurovascolari: rosacea con flush e persistente eritema centro-facciale; eritema e vampate in contesti endocrini (menopausa).
  • Pannicoliti: eritema nodoso (forma più comune), con noduli eritematosi dolenti a livello pretibiale, spesso reattivo a infezioni, farmaci o malattie sistemiche.
  • Cause iatrogene e cosmetiche: procedure laser, peeling, micro-needling, che possono indurre eritema transitorio dose-dipendente.

La ricognizione anamnestica (insorgenza, esposizioni, farmaci, punture di zecca, sintomi sistemici), la distribuzione topografica e l’andamento temporale sono determinanti per risalire alla causa.

Classificazione clinica essenziale

Una classificazione pratica distingue:

  • Eritema fisiologico/transitorio: da calore, emozioni, esercizio; rapido esordio e risoluzione, assenza di segni sistemici.
  • Eritema infiammatorio: associato a dermatiti, infezioni o reazioni immuni (pattern variabili, dolore/prurito).
  • Eritema vascolare/neurovascolare: persistente (es. rosacea) con possibili teleangectasie.
  • Eritemi “pattern-specifici”:
    • Eritema multiforme: lesioni “a bersaglio” spesso acrali, talora con interessamento mucoso.
    • Eritema nodoso: noduli sottocutanei eritematosi, pretibiali, dolenti.
    • Eritema migrante: placca anulare in progressiva espansione nel contesto della malattia di Lyme.
    • Eritema ab igne: reticolatura eritemato-brunastra da esposizione cronica a calore sub-ustionante.
    • Eritema tossico del neonato e altre forme specifiche.

 

Diagnosi e valutazione dell’eritema

La diagnosi è clinica nella maggior parte dei casi, supportata da test mirati quando indicato:

  • Esame obiettivo con diaskopia per confermare la sbiancabilità; ricerca di edema, vescicole, pustole, teleangectasie e interessamento mucoso.
  • Valutazione strumentale non invasiva: colorimetria, spettrofotometria di riflettanza, imaging polarizzato e sistemi digitali per l’indice di eritema. Questi strumenti aiutano a quantificare l’intensità e la risposta al trattamento.
  • Esami di laboratorio sulla base del sospetto (emocromo, indici infiammatori, test sierologici mirati: ad esempio per Borrelia in presenza di quadri compatibili; tampone/indagini se sospetta infezione virale/micoplasma in eritema multiforme).
  • Biopsia cutanea: riservata a dubbi diagnostici, forme atipiche o quando serve distinguere panniculiti, vasculiti e altre dermatosi.
  • Diagnosi differenziale: orticaria (pomfi evanescenti), porpora non sbiancabile, dermatiti irritative/allergiche (spesso ben delimitate al contatto), collagenopatie e vasculiti.

In quadri come eritema nodoso è opportuno valutare trigger sistemici (foci infettivi, farmaci, malattie infiammatorie intestinali, sarcoidosi). Nell’eritema migrante la diagnosi è clinica: la terapia antibiotica non va ritardata per la sierologia qualora la morfologia sia tipica.

Trattamento: principi generali

La gestione punta a rimuovere/eliminare la causa e a modulare l’iperemia/infiammmazione:

  • Misure generali: allontanamento dello stimolo (calore/laptop per eritema ab igne), fotoprotezione, skincare lenitiva. Nelle forme lievi legate a procedure cosmetiche, l’eritema è autolimitante.
  • Terapie topiche: antinfiammatori non steroidei selezionati per uso dermatologico, cortisonici a bassa-media potenza per dermatiti; nelle forme neurovascolari facciali (rosacea) si impiegano agonisti alfa-adrenergici topici a tempo limitato per ridurre l’eritema persistente.
  • Terapie sistemiche: antistaminici se componente pruriginosa/orticarioide; antibiotici mirati per eritema migrante; gestione eziologica di infezioni e trigger. L’eritema multiforme acuto richiede trattamento sintomatico e, se ricorrente HSV-correlato, valutazione di antivirali soppressivi; il coinvolgimento mucoso importante può richiedere supporto ospedaliero.
  • Tecnologie fisiche: laser vascolari (es. PDL) e luce pulsata intensa per eritema persistente e teleangectasie nella rosacea; indicazione, parametri e fototipo orientano la scelta e il numero di sedute.

Gli obiettivi realistici sono riduzione dell’intensità e della recidiva dell’eritema, prevenzione delle complicanze e miglioramento della qualità di vita.

Riepilogo delle principali forme: caratteristiche a confronto

Forma Lesioni caratteristiche Cause tipiche Quando approfondire
Eritema transitorio Macule rosse, calde, sbiancabili, fugaci Calore, emozioni, esercizio Se persistente o associato a sintomi sistemici
Eritema multiforme Lesioni “a bersaglio” simmetriche Post-infezione (HSV, Micoplasma), farmaci Se mucose coinvolte, febbre, estensione importante
Eritema nodoso Noduli eritematosi dolenti pretibiali Reazioni a infezioni, farmaci, malattie sistemiche Ricerca trigger (streptococco, IBD, sarcoidosi, ecc.)
Eritema migrante Placca anulare in progressiva espansione Borrelia (puntura di zecca) Avviare antibiotico in caso tipico
Eritema ab igne Reticolatura eritemato-brunastra in sede di calore cronico Esposizione a fonti di calore sub-ustionanti Sospendere fonte; monitorare per possibili sequele pigmentarie

Quando preoccuparsi

Richiedono valutazione sollecita la comparsa di segni sistemici (febbre elevata, malessere marcato), interessamento mucoso severo, dolore intenso, rapida progressione della superficie coinvolta, pattern compatibili con tossicodermie, vasculiti o connettiviti, nonché l’eritema persistente associato a ulcerazioni o necrosi. In eritema nodoso recidivante o atipico va considerato un work-up esteso; nell’eritema ab igne di lunga data è prudente monitorare alterazioni croniche della cute.

Controindicazioni ed effetti collaterali

Le strategie anti-eritema non sono esenti da rischi:

  • Topici vasocostrittori (alfa-adrenergici): possibile secchezza, irritazione, bruciore transitorio; in alcuni casi “rebound” con peggioramento del flush se l’uso è improprio o prolungato.
  • Corticosteroidi topici: indicati per dermatiti infiammatorie, ma un impiego non guidato su volto può indurre atrofia, teleangectasie, dermatite periorale e tachifilassi.
  • Laser/IPL vascolari: eritema e edema transitori, rischio di porpora, iper/ipopigmentazione post-infiammatoria, raramente cicatrici; la selezione del fototipo e dei parametri è cruciale.
  • Trattamenti sistemici: gli antibiotici in eritema migrante sono generalmente ben tollerati, ma possono dare effetti gastrointestinali o fotosensibilità; nelle forme di eritema multiforme l’uso di corticosteroidi sistemici è controverso e va ponderato caso per caso.
  • Esposizione cronica a calore (eritema ab igne): oltre a discromie persistenti, la letteratura segnala rare trasformazioni neoplastiche su cute cronicamente danneggiata; eliminare lo stimolo è parte della prevenzione.

Cosa ricordare a proposito di eritema

L’eritema è un segno, non una diagnosi: racconta il comportamento della microcircolazione e dell’infiammazione cutanea. La chiave interpretativa è nel contesto: sede, tempo, morfologia e sintomi associati. La valutazione clinica mirata, talora con supporto strumentale (quantificazione con indice di eritema) e pochi esami selettivi, consente di distinguere le forme transitorie benignhe dai quadri che richiedono trattamento eziologico o approfondimenti. Interventi mirati su causa e mediatori vascolari permettono di controllare l’arrossamento e ridurre l’impatto estetico e funzionale, con attenzione ai potenziali effetti collaterali delle terapie.

Fonti

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FAQ – Domande frequenti sull’eritema

L’eritema è sempre sbiancabile alla pressione?

Nella maggior parte dei casi sì; se non sbianca, può trattarsi di porpora (extravaso ematico) piuttosto che di eritema.

Come distinguere eritema da orticaria?

Nell’orticaria compaiono pomfi edematosi pruriginosi, evanescenti in poche ore; l’eritema puro è maculare, senza rilievo edematoso significativo.

Quando è indicata la biopsia cutanea?

Quando la morfologia è atipica, si sospetta pannicolite o vasculite, o se la diagnosi resta incerta dopo valutazione clinica.

L’eritema facciale della rosacea è trattabile?

Sì, con misure comportamentali, topici vasomodulatori selezionati e, per l’eritema persistente/teleangectasie, laser vascolari a parametri individualizzati.

Eritema migrante: servono esami prima dell’antibiotico?

No, in presenza di lesione tipica la terapia antibiotica va impostata immediatamente; gli esami sierologici possono non essere ancora positivi nelle fasi precoci.

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