Dove si trova il collagene
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Dove si trova il collagene


A cura della Dott.ssa Monica Renga revisionato il 10/11/2022.

Il collagene, al pari delle altre proteine strutturali del derma, può essere opportunamente integrato ricorrendo all’assunzione di determinati cibi, che ne stimolano l’immagazzinamento e la produzione. Oltre che con l’alimentazione, in casi di depauperamento del collagene endogeno, esso può venire integrato per mezzo di integratori a base di collagene pre-digerito, ossia di collagene idrolizzato.

Alimenti ricchi di collagene ed elastina

Il collagene e l’elastina costituiscono le più importanti proteine con funzione strutturale presenti nel derma, lo strato più profondo della cute. Il collagene, che rappresenta circa un terzo di tutte le proteine presenti nell’organismo, offre una sorta di intelaiatura strutturale alla cute garantendole un ancoraggio meccanico, mentre l’elastina contribuisce a rendere la cute flessibile e resistente alle deformazioni.

È possibile integrare il collagene tramite l’alimentazione in due modi: assumendo direttamente cibi ricchi in collagene (esclusivamente da fonti animali) oppure assumendo cibi che contengono gli amminoacidi necessari alla sintesi del collagene. Alimenti animali ricchi di tessuto connettivo come alcune porzioni del pollo e del vitello nonché le gelatine di pesce abbondano in collagene ma risultano pressoché indigeribili dal sistema enzimatico umano. È molto più saggio, dunque, alimentarsi con cibi che contengono gli amminoacidi (tra cui lisina e prolina) propedeutici alla sintesi del collagene, come il salmone, la carne di tacchino, le uova e la carne di vitello giovane.

Allo stesso modo, è possibile ripristinare le scorte, non solo del collagene, ma anche dell’elastina, implementando nella dieta alimenti ricchi di fattori anti-ossidanti, che proteggono le proteine dalla prematura azione degradativa. A questo scopo, possono essere assunti cibi ricchi in Vitamina C come gli agrumi e la verdura a foglia verde, ricchi in Vitamina A come la frutta rossa, e ricchi in Vitamina E (famiglia dei tocoferoli) come le mandorle e le nocciole.

Alimenti ricchi di acido ialuronico

L’acido ialuronico, a differenza del collagene e dell’elastina, non è una proteina ma un glicosaminoglicano, un aggregato molecolare costituito da amminoacidi, proteine e gruppi saccaridici; l’acido ialuronico assolve all’importante funzione di legare e trattenere l’acqua a livello del derma, idratando la cute e formando una sorta di cuscinetto, che offre resistenza agli attriti, assorbendo gli urti.

Risulta possibile implementare l’acido ialuronico con la dieta, anche considerando il fatto che questa molecola tende a essere prodotta in senso ridotto con il passare del tempo, producendo una cute secca e meno idratata; innanzitutto, si possono assumere cibi che contengono grandi quantità di acido ialuronico, il quale viene essenzialmente rilasciato dalla cottura prolungata di cartilagini e articolazioni degli animali. Consumare brodo di pesce o brodo di carne può dunque rivelarsi una buona strategia per l’assunzione di acido ialuronico.

Poiché, però, non è sempre possibile alimentarsi con brodo derivato dalla cottura degli animali, così come per collagene ed elastina, possono essere integrati alimenti che contengono buone quantità di fattori anti-ossidanti, che proteggono l’acido ialuronico dalla sua scissione enzimatica, operata dalle ialuronidasi. Questi alimenti sono rappresentati dai pomodori, dagli agrumi, dalle noci e dalle verdure. Assumendo in maniera equilibrata le fave e i lupini, si può implementare anche la genisteina, un isoflavone che stimola la produzione endogena di acido ialuronico.

Perchè è difficile metabolizzare il collagene

Il collagene, come già detto, è la più importante proteina con funzione strutturale e meccanica presente nel derma cutaneo. Allo stato maturo, questa proteina non è presente in forma isolata nel derma, bensì interagisce con molte altre molecole di collagene, formando dei legami crociati, nel processo di cross-linking. Il cross-linking delle molecole di collagene è un requisito fondamentale per formare, nel derma, un reticolato tridimensionale di grande peso molecolare, in grado di assicurare il giusto grado di coesione, forza e resistenza meccanica agli stimoli esterni.

A causa, quindi, dei motivi sopra citati, il collagene cross-linkato è una molecola di grandi dimensioni, difficile da digerire sul piano enzimatico; gli enzimi preposti alla degradazione del collagene, infatti, devono prima determinare la rottura delle catene laterali del collagene e poi intervenire sulla molecola singola del collagene, operandone la frammentazione nei suoi amminoacidi costituenti: prolina, glicina, idrossiprolina e lisina.

Assumere alimenti animali ricchi in tessuto connettivo e dunque ricchi in collagene, come le colle e le gelatine di manzo o di pesce, può comportare un rallentato assorbimento del collagene contenuto da parte dell’organismo; nonostante l’organismo possegga delle riserve enzimatiche di collagenasi e altri enzimi litici, non è detto che questi siano disponibili nell’immediato nelle quantità sufficienti per digerire tutto il collagene introdotto, il quale, di conseguenza, non viene assorbito totalmente. Per questa ragione, può rivelarsi più efficace fare ricorso a collagene pre-digerito (collagene idrolizzato) o integrare alimenti che portano alla sintesi endogena del collagene.

Come attivare il collagene

Il collagene endogeno, ossia la scorta di collagene presente fisiologicamente all’interno del nostro organismo, tende a decrescere con il passare dell’età e, nelle donne, questo processo è ancora più tangibile dopo la menopausa.

Per attivare dunque la produzione di nuovo collagene si può agire percorrendo differenti strade: la prima consiste, come già visto, integrando in maniera opportuna ed equilibrata, all’interno della dieta, alimenti che portano alla sintesi del collagene, o che lo proteggono dall’azione degli enzimi degradativi. Un altro modo per attivare i fibroblasti del derma a sintetizzare collagene proviene invece dall’esecuzione di buone pratiche anti-aging sulla cute, ossia applicando creme solari sul corpo, praticando il peeling chimico con l’esfoliazione delle cellule morte della pelle, e ricorrendo a tecniche di medicina estetica più sofisticate come il micro-needling o la dermoabrasione. 

In ragione dell’elevato peso molecolare del collagene esogeno, ossia introdotto con l’alimentazione, un’ottima strategia per implementare naturalmente le riserve di collagene dell’organismo consiste nell’assunzione di collagene idrolizzato. Il collagene idrolizzato è il collagene che viene preventivamente reso più digeribile attraverso la scissione dei suoi legami in tanti piccoli peptidi, i quali transitano più facilmente attraverso l’intestino e attivano la produzione nel derma di nuovo collagene. Una soluzione ancora più efficace è rappresentata dal collagene ricombinante, prodotto tramite tecnologie avanzate, può essere facilmente assunto, è molto digeribile e attiva selettivamente la produzione ex novo di collagene nel derma papillare e reticolare.

Il collagene fa ingrassare?

Il collagene, essendo una proteina, produce, nel processo di metabolismo enzimatico dell’organismo, una quantità di calorie pari a 4 Kcal per grammo di collagene; poiché la maggior parte degli integratori presenti in commercio fornisce una quantità irrisoria di collagene, pari a 5-6 grammi di prodotto, le calorie assunte tramite integrazione sono molto modeste. Considerando anche il potere calorico aggiuntivo di eventuali dolcificanti contenuti nel flaconcino dell’integratore, la quantità di calorie totale non impatta in maniera significativa sulla propria dieta.

Anzi, poiché, il metabolismo delle proteine induce l’impiego di una certa quantità di energia necessaria al loro smaltimento, il collagene potrebbe permettere all’organismo di “bruciare” calorie, grazie all’effetto termogenico indotto dal suo consumo. Secondo altri studi, invece, il collagene non solo non fa ingrassare per la modestissima produzione di calorie apportata ma, al contrario, potrebbe rendersi responsabile dell’aumento della massa magra in soggetti predisposti, senza considerare anche l’importante effetto saziante, più pronunciato, a parità di assunzione, di altre proteine.

FONTI:

  • Pietro Donati, Dermatopatologia clinica. Torino: Minerva medica; 2018.
  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.
  • Marius Kirmse et al, Prolonged Collagen Peptide Supplementation and Resistance Exercise Training Affects Body Composition in Recreationally Active Men. Nutrients. 2019 May 23;11(5):1154
  • Rebekah D Alcock et al,  Plasma Amino Acid Concentrations After the Ingestion of Dairy and Collagen Proteins, in Healthy Active Males. Front Nutr. 2019

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