Overfilling da filler: cause, rischi e trattamento in medicina estetica

30 Dicembre 2025 Autore: dott.ssa Anna Elisa Velardi
L’overfilling in medicina estetica è una sovracorrezione dopo trattamento con filler, in cui volume e/o proiezione risultano eccessivi o mal distribuiti rispetto all’anatomia del paziente, con perdita di proporzioni e transizioni naturali del volto. Può essere acuto (nelle prime ore-giorni, spesso amplificato dall’edema) oppure progressivo dopo sedute ripetute e stratificazione del prodotto. La prevenzione si basa su pianificazione graduale, scelta del filler e del piano di iniezione; per l’acido ialuronico esistono opzioni correttive specifiche.
Introduzione
Negli ultimi due decenni l’uso dei filler si è consolidato come strumento cardine della medicina estetica, grazie a protocolli sempre più raffinati e a materiali con profili di sicurezza e maneggevolezza in costante evoluzione. Parallelamente, la crescente disponibilità di trattamenti di mantenimento ha reso più frequente la necessità di ragionare in termini di strategia a lungo termine, non solo di correzione immediata. In questo scenario, l’overfilling rappresenta un tema clinico rilevante perché intercetta un punto critico della pratica quotidiana: la difficoltà di bilanciare il desiderio di miglioramento con il rispetto delle proporzioni individuali e della fisiologia dei tessuti.
L’invecchiamento del volto, infatti, non è riducibile a una semplice “perdita di volume”: coinvolge rimodellamento osseo, modifica dei compartimenti adiposi, lassità legamentosa e, soprattutto, variazioni della matrice extracellulare con riduzione e disorganizzazione del collagene.
Che cosa si intende per overfilling
Nel lessico della medicina estetica, overfilling descrive una condizione in cui la correzione ottenuta con filler dermici risulta eccessiva (per quantità, distribuzione o piano anatomico), con perdita di proporzioni e di lettura dei punti di luce/ombra del volto. In termini clinici, non è solo un tema estetico: l’eccesso di prodotto può aumentare la probabilità di irregolarità, nodularità percepibile e, in alcuni casi, di un persistente aspetto “pieno” legato anche a richiamo idrico (specie con acido ialuronico) o a alterazioni del drenaggio locale.
Overcorrection acuta vs “overfilled face syndrome”
È utile distinguere due scenari, spesso confusi nei contenuti divulgativi dei competitor:
- Overcorrection acuta
- Insorge nelle prime ore-giorni, talvolta amplificata da edema post-procedurale.
- Può regredire parzialmente con la risoluzione dell’infiammazione locale.
- Overfilled face syndrome (OFS/FOS)
- Quadro più graduale, associato a sedute ripetute, stratificazione in piani non ideali, possibile migrazione o persistenza del prodotto.
- Può coinvolgere più distretti (zigomi, solchi, labbra, regione perioculare) e alterare la dinamica mimica.
- Nella letteratura recente è descritta come condizione sempre più riconosciuta, con opzioni di correzione soprattutto per filler riassorbibili.
Perché accade: cause principali e meccanismi
L’overfilling raramente dipende da un solo fattore. In genere è il risultato della combinazione di prodotto, tecnica, anatomia individuale e strategia terapeutica.
1) Eccesso di volume o correzione continua del difetto
Una delle dinamiche più frequenti è la rincorsa della correzione: piccole asimmetrie, edema o aspettative non realistiche portano a micro-ritocchi ravvicinati che, cumulati, generano un eccesso volumetrico.
2) Piano di iniezione non ottimale
Un filler correttamente selezionato può dare un risultato innaturale se posizionato in un piano errato:
- troppo superficiale → irregolarità, possibile effetto Tyndall (colorazione blu-grigiastra) in aree a cute sottile;
- troppo profondo o in compartimenti non indicati → volumi pesanti o alterazione delle linee del volto.
3) Proprietà del prodotto e richiamo idrico
I filler a base di acido ialuronico (HA), per loro natura idrofila, possono determinare una componente di pienezza legata all’idratazione del gel e dei tessuti circostanti. In pazienti predisposti (edema, ritenzione, fragilità capillare) ciò può amplificare l’aspetto “gonfio”.
4) Migrazione o ridistribuzione nel tempo
La migrazione è più spesso discussa in relazione alle labbra, ma può interessare anche altri distretti. Tra i fattori che favoriscono migrazione/ridistribuzione vengono riportati: eccesso di volume, tecnica e piano di impianto, pressioni locali ripetute.
5) Strategia “solo-volume” in un volto che invecchia
L’invecchiamento non è soltanto perdita di volume: include modificazioni ossee, compartimentali, legamentose e della qualità dermica. Quando si tenta di ripristinare tutto con filler volumizzanti, il rischio di overfilling aumenta.
Come riconoscerlo: segni clinici utili (e falsi positivi)
La diagnosi è clinica e comparativa (fotografie pre/post, valutazione frontale e a ¾, dinamica mimica). In pratica, alcuni segnali ricorrenti sono:
- Perdita delle transizioni naturali (zigomo–guancia, palpebra–guancia, labbro–filtro)
- Convessità diffuse e aspetto “arrotondato” non coerente con età e struttura del volto
- Proiezione eccessiva in un punto (es. zigomo troppo anteriore)
- Irregolarità palpabili o visibili in controluce
- Distorsione con mimica (sorriso tirato, pieghe innaturali)
- Nelle labbra: bordo o pienezza che supera la linea naturale, con possibile aspetto di sovrapposizione
Attenzione: gonfiore normale vs overfilling
Nelle prime 48–72 ore, l’edema può simulare un eccesso di volume. Per questo i giudizi “definitivi” immediati sono poco affidabili, salvo segni chiari di ipercorrezione.
Diagnosi strumentale: il ruolo dell’ecografia ad alta frequenza
Negli ultimi anni l’ecografia ad alta frequenza si è affermata come supporto utile per:
- localizzare depositi di filler;
- distinguere noduli/accumuli da altre lesioni;
- guidare procedure correttive (in particolare con ialuronidasi).
Questo approccio è particolarmente rilevante nelle aree “a rischio estetico” (peri-oculare, solco lacrimale), dove piccole quantità mal posizionate possono alterare in modo importante la resa visiva.
Tabella pratica: segnali, cause probabili, comportamento clinico
| Quadro osservato | Cause probabili | Approccio tipico (medico) |
| Aspetto gonfio a pochi giorni | edema post-procedura ± HA idrofilo | attesa clinica e rivalutazione; correzioni solo dopo stabilizzazione |
| Rilievo localizzato/irregolare | deposito in piano non ideale, accumulo, nodulo “freddo” | valutazione; possibile ecografia; opzioni correttive se HA |
| Colorazione blu-grigiastra (cute sottile) | impianto troppo superficiale (Tyndall) | valutazione; considerazione di ialuronidasi se HA |
| Aspetto progressivamente “gonfio” dopo più sedute | stratificazione, migrazione, drenaggio alterato, FOS/OFS | revisione del piano terapeutico; imaging; eventuale trattamento enzimatico se HA |
Prevenzione: come ridurre il rischio overfilling
La prevenzione gioca un ruolo cruciale nel ridurre il rischio di overfilling ed in questa ottica si inseriscono le scelte cliniche riducono davvero il rischio:
Principi tecnici e di pianificazione
- Valutazione globale del volto: non trattare “una ruga” isolata senza analisi proporzionale.
- Approccio graduale: correzioni conservative, con rivalutazione a guarigione avvenuta.
- Scelta del reologico del filler (es. elasticità, coesività) coerente con distretto e piano.
- Documentazione fotografica standardizzata per evitare bias percettivi nel follow-up.
- Gestione delle aspettative: evitare l’obiettivo di “riempire tutto”, soprattutto in pazienti con lassità cutanea.
Integrazione con strategie pro-collagene
Il punto centrale è che la volumizzazione non sostituisce la qualità dermica. La letteratura mostra che alcuni trattamenti iniettivi possono favorire processi di neocollagenesi:
- l’HA cross-linkato è stato associato a incremento di collagene in cute fotodanneggiata in studi clinici/istologici;
- filler biostimolanti come CaHA hanno evidenze di stimolo fibroblastico e rimodellamento del collagene;
- PLLA è ampiamente discusso come stimolatore di collagene con effetto graduale.
Sul piano pratico, integrare (quando indicato) strategie di miglioramento della matrice dermica può ridurre la tendenza a “compensare” ogni segno dell’età con volumi crescenti, che è uno dei percorsi più comuni verso l’overfilling.
Come si corregge l’overfilling: opzioni e limiti (per materiale)
La gestione deve essere medica e dipende dal tipo di filler.
Se il filler è a base di acido ialuronico (HA)
La ialuronidasi è l’opzione più discussa per la correzione di ipercorrezioni, irregolarità e alcune complicanze non urgenti, con protocolli che variano per sede e quantità. Le linee guida sottolineano indicazioni, dosaggi orientativi, gestione del rischio allergico e necessità di un setting adeguato.
Nelle forme complesse (sospetta FOS/OFS, depositi multipli), è stata descritta l’efficacia di iniezioni guidate da ecografia per una dissoluzione più selettiva e sicura.
Aspetti di sicurezza da considerare
- Reazioni di ipersensibilità sono rare ma possibili; la letteratura riporta eventi avversi e raccomandazioni di prudenza.
- La dissoluzione può essere parziale o richiedere più sedute; un eccesso di enzima può determinare correzione oltre l’obiettivo.
Se il filler non è ialuronico (biostimolanti o permanenti)
Per filler non-HA non esiste un “antidoto” universale: l’approccio può includere osservazione, terapie mediche in casi selezionati, o correzioni procedurali/chirurgiche a discrezione specialistica. Nella FOS attribuita a materiali non-HA, la gestione è più complessa e richiede inquadramento rigoroso.
Red flags: quando l’aspetto “troppo pieno” non è solo overfilling
È importante ricordare che alcune complicanze dei filler sono tempo-dipendenti e richiedono valutazione urgente. Le review sulle reazioni avverse riportano che le complicanze vascolari sono rare ma potenzialmente gravi; la rapidità d’intervento è un principio chiave.
In presenza di dolore intenso, alterazioni di colore a reticolo, peggioramento rapido o disturbi visivi, l’inquadramento deve essere immediato in ambito specialistico.
Conclusioni
L’overfilling è una condizione prevalentemente iatrogena e prevenibile, che nasce dall’interazione tra anatomia, tecnica, prodotto e strategia terapeutica nel tempo. La tendenza moderna, coerente con un approccio centrato su collagene e qualità dermica, è privilegiare correzioni graduali, con selezione accurata dei materiali e, quando appropriato, integrazione di trattamenti biostimolanti o rigenerativi. In caso di risultato eccessivo, la gestione deve essere guidata dalla natura del filler: per l’acido ialuronico la ialuronidasi rappresenta una risorsa consolidata, con indicazioni e precauzioni codificate e crescente supporto dall’imaging ecografico.
FAQ essenziali sull’overfilling (filler) in medicina estetica
Che cos’è l’overfilling?
È una sovracorrezione: il volume risulta eccessivo o mal distribuito rispetto all’anatomia del paziente, con perdita di proporzioni e transizioni naturali (es. zigomo–guancia, palpebra–guancia, profilo labiale). Può essere immediato (post-trattamento) oppure cumulativo dopo più sedute.
Come distinguere overfilling da gonfiore normale post-iniezione?
Nelle prime 48–72 ore, edema e infiammazione possono simulare un eccesso di volume. L’overfilling tende a persistere oltre la risoluzione dell’edema o a diventare evidente nel tempo per stratificazione di prodotto e richiami ravvicinati. In caso di dubbio, la rivalutazione clinica “a tessuti stabilizzati” è spesso la scelta più corretta.
Quali sono le cause più frequenti?
Le più comuni sono:
- eccesso di quantità (o micro-ritocchi ripetuti che sommano volume);
- piano di iniezione non ottimale (troppo superficiale o in compartimenti non indicati);
- scelta non ideale del filler per reologia/cohesività e distretto;
- in alcuni casi, persistenza/accumulo con aspetto progressivamente “pieno”.
Overfilling e “reazioni tardive” sono la stessa cosa?
No. Un volto “troppo pieno” può dipendere da volume, ma esistono anche reazioni infiammatorie ritardate ai filler HA (edema, noduli, arrossamento, dolorabilità) che richiedono inquadramento differenziale e gestione dedicata. Un algoritmo step-by-step per queste reazioni è descritto in consenso e review.
Se il filler è acido ialuronico: si può correggere?
Sì, nei filler a base di acido ialuronico (HA) la correzione può includere ialuronidasi, con indicazioni e cautele specifiche (valutazione clinica, tecnica, dosaggi orientativi, gestione del rischio di ipersensibilità). Le linee guida di riferimento per l’uso sicuro in estetica sono disponibili.
L’ecografia è utile quando si sospetta overfilling o accumuli?
Sì: l’ecografia ad alta frequenza può localizzare depositi di HA, aiutare a distinguere accumuli da altre lesioni e, in alcuni casi, guidare in modo mirato la ialuronidasi. Studi e report supportano l’uso ecoguidato per aumentare precisione e ridurre trattamenti “a tentativi”.
Quando non bisogna aspettare e serve valutazione urgente?
Se compaiono segni compatibili con occlusione vascolare (dolore intenso, cambiamento di colore a reticolo/livedo, peggioramento rapido, aree fredde o pallide; disturbi visivi), la gestione deve essere immediata in ambito specialistico. Esistono linee guida specifiche per riconoscimento e trattamento dell’occlusione vascolare da HA.
Fonti
- Murray G, et al.Guideline for the Safe Use of Hyaluronidase in Aesthetic Medicine, Including Modified High-dose Protocol. J Clin Aesthet Dermatol. 2021. https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC8570661/
- Fakih N, Bertossi D, Vent J. The Overfilled Face. Facial Plast Surg. 2022;38(2):173-176.https://doi.org/10.1055/s-0042-1744180
- Artzi O, et al.Delayed Inflammatory Reactions to Hyaluronic Acid Fillers: A literature review and proposed treatment algorithm.https://doi.org/10.2147/ccid.s247171
- Ugo US, et al.Use of Minimal Amounts of Hyaluronidase… treated under ultrasound guidance.https://doi.org/10.1093/asjof/ojae025
- Azizi N, Tootoonchi N, Khorasanizadeh F, et al.Ultrasound-Guided Hyaluronidase Injections for the Management of Filler-Induced Arterial Ischemia: A Pictorial Case Series and Systematic Review of Literature. Aesthet Surg J Open Forum. 2025;7:ojaf125. Published 2025 Nov 4. https://doi.org/10.1093/asjof/ojaf125
Autore:
Dott.ssa Anna Elisa Velardi
Medico chirurgo specializzato in medicina estetica La Dott.ssa Anna Elisa Velardi è medico chirurgo con esperienza nel campo della medicina estetica e del benessere della pelle. Si occupa di trattamenti non invasivi, stimolazione del collagene e protocolli personalizzati per il miglioramento dell’aspetto del viso e del corpo. È autrice di articoli divulgativi dedicati alla salute della pelle, all’estetica del viso e ai trattamenti medico-estetici, con l’obiettivo di fornire informazioni chiare, scientificamente corrette e orientate alla sicurezza del paziente.
