A cura del Dott. Andrea Turchi revisionato il 10/11/2022.
Tecnica dal meccanismo d’azione elementare e priva di rischi, il microneedling al viso assicura una azione concreta nella stimolazione dei fibroblasti. Il trattamento è sempre più apprezzato e consente di migliorare la tonicità e l’elasticità cutanea oltre che eliminare inestetismi come cicatrici, rughe, macchie cutanee, cellulite e smagliature.
Il microneedling al viso è una tecnica utilizzata in medicina estetica per il trattamento dell’ invecchiamento cutaneo e di altri inestetismi come cicatrici, esiti da acne e macchie cutanee. È considerata una tecnica non invasiva sebbene preveda l’utilizzo di microaghi per produrre piccole lesioni nei tessuti.
Queste lesioni sono procurate attraverso aghi posizionati su dispositivi a forma di penna, di roller o di stampo. Le diverse tipologie di dispositivo sono indicate per il trattamento di piccole o grandi aree, o per rendere, quando necessario, l’intervento maggiormente preciso.
Il principio di fondo del microneedling è legato all’azione dei fibroblasti nei processi di cicatrizzazione. Queste particolari cellule sono fondamentali per i tessuti e producono una serie di componenti importantissime per la salute dei tessuti, in particolare della pelle. Collagene, elastina ed acido ialuronico sono sintetizzati all’interno dei fibroblasti ma con l’avanzare degli anni la produzione di questi elementi e il metabolismo dei fibroblasti stessi cala drasticamente.
Per stimolare i fibroblasti esistono numerose tecniche in medicina estetica. La biostimolazione, il laser o il peeling chimico sono solo alcuni di questi trattamenti. Il microneedling, in particolare, condivide il principio di azione con il peeling o i laser ablativi, ovvero l’intento di creare lesioni cutanee per indurre i fibroblasti ad intervenire con la sintesi di fibre collagene, elastina ed altri elementi cruciali nei processi di cicatrizzazione.
Il microneedling è rivolto principalmente a tutte quelle persone che vogliono intervenire su inestetismi di vario genere in modo efficace, rapido ed economico. Il trattamento ha come finalità la distruzione di tessuto cicatriziale vecchio o la stimolazione alla formazione di nuovo tessuto, ovvero una rigenerazione tissutale controllata. L’azione sui fibroblasti, oltre a favorire la sintesi di neocollagene ed elastina, favorisce la vascolarizzazione dei tessuti con un miglioramento significativo di tutte le strutture che compongono i tessuti stessi.
Il microneedling è indicato per una vasta serie di condizioni e problematiche che non si limitano agli inestetismi del viso. Il microneedling, difatti, trova applicazione anche nel trattamento della cellulite, delle smagliature, dell’alopecia e fenomeni di iperpigmentazione cutanea. Il needling è indicato per il trattamento di:
Per una corretta esecuzione del trattamento e per ridurre i rischi di effetti collaterali, è fondamentale rivolgersi ad un medico estetico in possesso dei requisiti esperienziali e dei dispositivi idonee a condurre le sedute in modo efficace e sicuro.
Le sedute hanno una durata media di 30 minuti durante le quali il medico utilizza il dispositivo facendolo scorrere sulla pelle, nel caso dei roller, o poggiandolo, nel caso di stampa o penna, per produrre microlesioni negli strati superficiali della cute. Le sedute non prevedono l’uso di anestesia, tuttavia può essere predisposto l’uso di creme anestetiche da applicare sulla zona da trattare.
Dopo le sedute è preferibile non esporre la zona trattata al sole, motivo per il quale il microneedling è sconsigliato nei mesi estivi. Il recupero è immediato e si possono riprendere le normali attività immediatamente.
Il numero delle sedute totali necessarie per la correzione della condizione sono decise in fase preliminare dal medico in base al disturbo, all’estensione dell’area e ad altri parametri individuali dei pazienti. In genere, le sedute sono eseguite ogni 30 giorni per un totale di 4 mesi ed altrettante sedute.
La distanza tra un intervento ed un altro deve tenere necessariamente in considerazione i tempi di cicatrizzazione ovvero il tempo che i tessuti impiegano per ripristinare il danno controllato provocato dal needling.
Il microneedling è controindicato per le donne in gravidanza e allattamento, nei soggetti con problemi di coagulazione, con infezioni dermatologiche in corso o sottoposti a radio e chemioterapia nelle settimane precedenti. È inoltre sconsigliato l’uso del needling in aree del corpo che presentano lesioni, ferite o in soggetti con una nota predisposizione alla formazione di cheloidi e cicatrici ipertrofiche.
Nel complesso, il microneedling è controindicato in soggetti che presentano:
Fonti: