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Collagene vegetale: realtà scientifica o illusione cosmetica?

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29 Luglio 2025 Autore: Dott. Giovanni Zabbia

Il mercato del benessere ha trovato una nuova stella: il cosiddetto collagene vegetale. Spinto dall’ascesa di stili di vita plant-based e dalla crescente sensibilità verso prodotti cruelty-free, questo termine è diventato onnipresente su etichette di cosmetici e integratori. Promette tonicità, giovinezza e sostenibilità. Ma esiste davvero un collagene di origine vegetale?

La questione non è solo linguistica: dietro il nome si celano prodotti molto diversi tra loro, alcuni puntano su attivi botanici che stimolano la produzione naturale di collagene, altri su tecnologie biotecnologiche in grado di sintetizzarlo in laboratorio. Capire cosa c’è davvero in ciò che acquistiamo è essenziale per non farsi abbagliare da formule seducenti ma spesso ambigue.

Cosa si intende con “collagene vegetale”?

Il termine collagene vegetale è spesso impiegato nel marketing cosmetico e nutraceutico per indicare formulazioni a base di estratti vegetali che possono stimolare la produzione di collagene da parte dell’organismo. In alcuni casi, si riferisce a complessi polisaccaridici di origine vegetale (come le mucillagini o i gel da piante marine) utilizzati per imitare la texture e la funzionalità superficiale del collagene, soprattutto in formulazioni topiche.

In sintesi, “collagene vegetale” può indicare:

  • Ingredienti botanici ricchi di vitamina C, antiossidanti e amminoacidi (come lisina e prolina), utili per sostenere la sintesi del collagene;
  • Peptidi di origine vegetale (es. da soia, riso, pisello) che mostrano azioni bioattive simili a quelle dei peptidi di collagene animale;
  • Estratti che non contengono collagene ma ne promuovono la produzione interna.

Tuttavia, in nessuno di questi casi si parla di un vero collagene.

Collagene vegetale e collagene vegano: due concetti distinti

Nel linguaggio comune e nella comunicazione pubblicitaria, i termini collagene vegetale e collagene vegano vengono spesso usati come sinonimi. Tuttavia, da un punto di vista scientifico e tecnico, si tratta di due concetti profondamente diversi, che è importante distinguere con chiarezza per evitare fraintendimenti.

Il collagene vegetale, come già discusso, è una definizione impropria: non si riferisce a una forma di collagene vera e propria, poiché nessun organismo vegetale è in grado di produrre questa proteina. Piuttosto, si tratta di complessi di ingredienti botanici – come vitamina C, lisina, prolina, peptidi vegetali, antiossidanti – che hanno la capacità di favorire la sintesi endogena del collagene da parte del nostro organismo. In altre parole, non apportano collagene esterno, ma creano le condizioni biologiche ottimali perché il corpo ne produca di più.

Il collagene vegano, invece, può riferirsi a due realtà differenti. In senso ampio, include anche il “collagene vegetale”, nel momento in cui si intende semplicemente un’alternativa al collagene animale compatibile con un regime alimentare vegano. Tuttavia, in senso più stretto e tecnologicamente avanzato, il termine indica un collagene prodotto in laboratorio attraverso processi di fermentazione microbica controllata. In questo caso, microrganismi come lieviti o batteri vengono geneticamente modificati per esprimere proteine identiche al collagene umano, senza l’uso di tessuti animali. Il risultato è un collagene biologicamente attivo e vegano a tutti gli effetti, benché ottenuto con tecnologie complesse e costose.

Collagene vegetale e collagene vegano: efficacia reale a confronto

Il tema dell’efficacia è centrale quando si parla di alternative al collagene animale, soprattutto nel contesto dermatologico e articolare. Le domande più comuni riguardano l’assorbimento, l’attività biologica e i risultati clinici ottenibili con formulazioni vegetali o vegane.

Il collagene animale idrolizzato – ossia frammentato in piccoli peptidi – ha dimostrato, in numerosi studi clinici, di essere efficacemente assorbito a livello intestinale e di raggiungere i tessuti bersaglio, stimolando la sintesi di nuovo collagene e migliorando parametri come elasticità cutanea, densità dermica e idratazione. Questo tipo di collagene rappresenta tuttora lo standard di riferimento in termini di risultati osservabili nel breve e medio termine.

Il collagene vegetale, in quanto privo di collagene vero e proprio, non può esercitare un’azione diretta di tipo strutturale. Tuttavia, può fornire nutrienti essenziali alla biosintesi del collagene, come la vitamina C, che funge da cofattore enzimatico nella formazione delle fibre, e amminoacidi come lisina e prolina. In soggetti con diete carenti o in condizioni di stress ossidativo, l’apporto di questi elementi può contribuire a mantenere la fisiologica produzione endogena di collagene. Tuttavia, l’effetto finale sarà sempre indiretto e meno specifico.

Per quanto riguarda il collagene vegano prodotto biotecnologicamente, i dati preliminari indicano una potenziale efficacia simile a quella del collagene animale, soprattutto se utilizzato in formulazioni idrolizzate o combinate con altri attivi sinergici. La sua piena validazione scientifica, tuttavia, è ancora in fase di sviluppo, e la sua accessibilità sul mercato è limitata da costi elevati e produzione ristretta.

In conclusione, il collagene animale idrolizzato resta, ad oggi, l’opzione più documentata e studiata in termini di efficacia diretta. Le alternative vegetali possono essere utili come coadiuvanti, soprattutto in una strategia preventiva o in soggetti giovani. Il collagene vegano biotecnologico, infine, rappresenta una promessa per il futuro, ma non è ancora diffuso su larga scala.

Come scegliere un buon prodotto a base di collagene vegetale

Di fronte all’ampia offerta di integratori e cosmetici che dichiarano di contenere “collagene vegetale”, è fondamentale saper leggere l’etichetta e valutare con spirito critico la formulazione. Poiché – come chiarito – non esiste un vero collagene vegetale, i prodotti validi in questa categoria sono quelli che favoriscono in modo efficace la sintesi endogena del collagene, fornendo i precursori necessari e i cofattori biologici essenziali.

Ecco alcuni criteri da considerare per orientarsi nella scelta:

  • Presenza di vitamina C: è il principale cofattore enzimatico nella formazione della tripla elica del collagene. Una buona formulazione pro-collagene dovrebbe contenerla in forma attiva e stabile (es. acido ascorbico o ascorbil fosfato).
  • Contenuto di amminoacidi chiave: prodotti efficaci includono amminoacidi essenziali come lisina, prolina, glicina e arginina, possibilmente da fonti vegetali fermentate o idrolizzate.
  • Peptidi vegetali bioattivi: peptidi ottenuti da proteine di riso, soia, pisello o grano possono stimolare la sintesi di collagene e migliorare la compattezza della pelle. La loro presenza può essere un valore aggiunto, purché supportata da studi di efficacia.
  • Antiossidanti vegetali: polifenoli, flavonoidi e carotenoidi (es. da tè verde, bacche, agrumi o resveratrolo) aiutano a proteggere le fibre di collagene esistenti dallo stress ossidativo, rallentando la loro degradazione.
  • Assenza di promesse fuorvianti: è opportuno diffidare di prodotti che parlano genericamente di “collagene vegetale puro” o che promettono effetti miracolosi in pochi giorni. La trasparenza nella composizione e il richiamo a studi clinici sono indici di serietà.

Infine, per chi segue una dieta vegana o vegetariana, è importante verificare la presenza di certificazioni ufficiali e l’assenza di ingredienti di origine animale anche nei coadiuvanti tecnologici (es. capsule gelatinose, aromi, addensanti).

Considerazioni etiche, ambientali e prospettive future

Oltre agli aspetti scientifici e funzionali, la scelta di alternative vegetali o vegane al collagene animale si fonda spesso su valori etici e ambientali. La produzione convenzionale di collagene animale deriva prevalentemente da scarti dell’industria zootecnica, come pelle, cartilagini e ossa di bovini, suini o pesci. Pur trattandosi di un processo che valorizza materiali di scarto, esso è comunque legato a un sistema di allevamento intensivo il cui impatto ecologico e animale è ampiamente documentato.

In questo contesto, le alternative plant-based si pongono come opzione più sostenibile e cruelty-free. Gli ingredienti vegetali utilizzati nei complessi pro-collagene sono generalmente ottenuti da coltivazioni rinnovabili, spesso a basso impatto ambientale, e non comportano sofferenza animale. Anche il collagene vegano prodotto tramite biotecnologie microbiche rappresenta un modello produttivo etico, poiché elimina completamente il ricorso a materiali di origine animale e può essere prodotto con impiego limitato di risorse idriche e territoriali.

Le prospettive future sono incoraggianti: la bioingegneria sta evolvendo verso formulazioni sempre più sofisticate, capaci di imitare fedelmente le proprietà del collagene naturale e potenzialmente superiori per purezza, sicurezza e tracciabilità. Inoltre, le ricerche sulle fonti alternative – come funghi filamentosi o alghe geneticamente modificate – aprono scenari ancora più innovativi per l’industria nutraceutica e cosmetica.

In definitiva, l’interesse verso il collagene vegetale e vegano non è solo una tendenza passeggera, ma espressione di una crescente consapevolezza ambientale ed etica, che spinge l’industria a sviluppare soluzioni realmente sostenibili, senza rinunciare alla qualità.

Fonti:

  • Wang L., et al.A new strategy for secretory expression and mixed fermentation of recombinant human collagen α1 (III) chain in Pichia pastoris
    Biotechnology and Bioprocess Engineering, Springer, 2014, vol. 19, pp. 916–924.DOI: 10.1007/s12257-014-0234-y
  • Xiang Z.-X., et al. High-efficiency secretory expression and characterization of the recombinant type III human-like collagen in Pichia pastoris. Bioresources and Bioprocessing, Springer Nature, 2022, vol. 9, art. 117.DOI: 10.1186/s40643-022-00605-4
  • Wang K., et al.Biosynthesis of a functional fragment of human collagen II in Pichia pastoris. ACS Synthetic Biology, American Chemical Society, 2024, vol. 13(8), pp. 2567–2576.DOI: 10.1021/acssynbio.4c00345
  • Dal’Belo S.E., et al.Beneficial effects of food supplements based on hydrolyzed collagen on skin health. Dermato-Endocrinology, Landes Bioscience, 2020, PMC7271718.DOI: 10.4161/derm.4.3.19080
  • La Fuente J.A., et al.Collagen peptides and the related synthetic peptides: A review on improving skin health. International Journal of Molecular Sciences, MDPI, 2021.DOI: 10.3390/ijms22179504
  • Zitkus E., et al.New strategy for expression of recombinant human Prolyl-4-hydroxylase in Pichia pastoris. Current Issues in Molecular Biology, 2025.DOI: 10.3390/cimb47010011

 

FAQ – Domande frequenti sul collagene vegetale

Cos’è esattamente il collagene vegetale?
Il termine “collagene vegetale” è improprio dal punto di vista scientifico: le piante non producono collagene. Si usa comunemente per indicare ingredienti di origine vegetale che stimolano la produzione di collagene umano, come vitamina C, lisina o peptidi vegetali. In alcuni casi, si fa riferimento a complessi polisaccaridici che imitano la consistenza del collagene nei cosmetici.

Il collagene vegano è la stessa cosa del collagene vegetale?
No. Il collagene vegetale non contiene collagene vero, ma solo stimolatori endogeni. Il collagene vegano, invece, può essere prodotto tramite biotecnologie da microrganismi come lieviti o batteri modificati per sintetizzare collagene identico a quello umano, senza impiego di fonti animali.

Il collagene vegetale è efficace quanto quello animale?
Il collagene vegetale non fornisce collagene direttamente, quindi ha un’efficacia indiretta. Può supportare la produzione endogena se ben formulato, ma non ha la stessa biodisponibilità e azione strutturale del collagene animale idrolizzato.

Il collagene vegano è disponibile sul mercato?
Sì, ma in misura molto limitata. Il collagene vegano prodotto in laboratorio è ancora costoso e complesso da realizzare, quindi poco presente nei prodotti di largo consumo. La maggior parte dei prodotti che si dichiarano “vegani” contengono ingredienti pro-collagene, non collagene vero.

Chi dovrebbe scegliere il collagene vegetale?
Il collagene vegetale può essere utile per chi segue uno stile di vita vegan o vegetariano, o per chi desidera un approccio più naturale e preventivo alla salute della pelle. È consigliato in particolare a soggetti giovani o come supporto nutrizionale complementare.

Come posso capire se un prodotto è davvero vegano e valido?
Verifica la presenza di certificazioni vegane (come V-Label o VeganOK), l’elenco dettagliato degli ingredienti e l’assenza di derivati animali anche nei coadiuvanti tecnologici. Controlla che siano inclusi vitamina C, peptidi vegetali, amminoacidi chiave e antiossidanti.

Il collagene vegetale può essere usato nei cosmetici?
Sì, spesso viene usato per la sua capacità di migliorare la texture o per apportare idratazione e sostanze bioattive. Tuttavia, nei cosmetici, la funzione sarà limitata a un effetto superficiale, senza capacità di penetrare negli strati profondi della pelle.

Quali ingredienti vegetali aiutano davvero a stimolare il collagene?
Vitamina C, lisina, prolina, peptidi da riso o soia, resveratrolo, tè verde, bacche rosse, agrumi, centella asiatica e aloe vera sono tra gli ingredienti vegetali più studiati per la loro azione di supporto alla sintesi del collagene.

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