Il sole stimola il collagene?

23 Luglio 2025 Autore: Dott. Giovanni Zabbia
L’esposizione al sole è una delle principali variabili che influenzano la salute della pelle. Se da un lato favorisce la sintesi di vitamina D, essenziale per numerosi processi fisiologici, dall’altro può danneggiare le strutture dermiche più profonde. In particolare, i raggi ultravioletti (UV) possono influenzare la qualità e la quantità di collagene cutaneo, una proteina fondamentale per la tonicità e l’elasticità della pelle.
Ma il sole stimola davvero la produzione di collagene, oppure ne accelera la degradazione? La risposta richiede una distinzione precisa tra effetti diretti e indiretti, tra esposizione controllata e danno cronico. Bisogna comprendere come e quando il sole può apportare benefici e quando può risultare dannoso per la pelle e per la salute.
Cos’è il collagene e perché è importante per la pelle
Il collagene è una proteina fibrosa strutturale che costituisce circa il 70-80% del peso secco del derma. È prodotta principalmente dai fibroblasti dermici ed è responsabile della resistenza meccanica, dell’elasticità e del tono cutaneo. Esistono numerosi tipi di collagene nel corpo umano, ma per la pelle i più rilevanti sono il collagene di tipo I e tipo III.
Con il passare degli anni – e sotto l’influenza di fattori esogeni come lo stress ossidativo, l’inquinamento e l’esposizione solare – la produzione di collagene rallenta, mentre aumenta la sua degradazione. Il risultato è una pelle progressivamente più rilassata, disidratata e solcata da rughe, segni clinici tipici del crono-invecchiamento e del fotoinvecchiamento.
Il mantenimento di una buona quantità di collagene è dunque centrale nella prevenzione dell’invecchiamento cutaneo e nella salute della pelle.
Sole e pelle: come agiscono i raggi UV sul collagene
La luce solare comprende diverse lunghezze d’onda, ma i più rilevanti per la pelle sono i raggi UVA e UVB.
- Gli UVA penetrano profondamente nel derma, dove si trovano i fibroblasti e le fibre di collagene.
- Gli UVB, pur essendo più energetici, si concentrano soprattutto negli strati superficiali (epidermide), ma possono comunque attivare risposte infiammatorie.
L’esposizione cronica ai raggi UVA stimola la formazione di radicali liberi (ROS), che innescano una cascata infiammatoria e attivano le MMPs (matrix metalloproteinasi), enzimi deputati alla degradazione della matrice extracellulare. Le MMPs, in particolare la MMP-1 (collagenasi), degradano direttamente il collagene di tipo I, compromettendo l’integrità del derma.
Inoltre, l’attività ossidativa dei raggi UV può alterare il DNA dei fibroblasti, riducendone la capacità di produrre nuovo collagene.
- Risultato clinico: pelle assottigliata, rughe profonde, perdita di tono ed elasticità – tutti segni visibili di fotoinvecchiamento.
Il sole stimola davvero il collagene? Verità o mito?
Nonostante alcuni articoli divulgativi suggeriscano che il sole possa stimolare il collagene, non esistono evidenze scientifiche solide che confermino un effetto positivo diretto dei raggi UV in tal senso.
In alcuni studi sperimentali, microdosi di UVB hanno indotto una leggera risposta rigenerativa attraverso la stimolazione di alcuni fattori di crescita, ma tali effetti sono transitori e marginali, e il bilancio complessivo è negativo: la degradazione del collagene indotta dai radicali liberi e dalle MMPs è di gran lunga superiore all’eventuale stimolo rigenerativo.
Diverso è il caso delle terapie luminose a LED (Low-Level Light Therapy), che non utilizzano radiazioni UV, ma lunghezze d’onda visibili o infrarosse in grado di stimolare mitocondri e fibroblasti per indurre una produzione controllata di collagene. Tuttavia, si tratta di procedure cliniche o estetiche mirate, non paragonabili all’esposizione al sole.
Il ruolo indiretto del sole: vitamina D e salute cutanea
Un effetto positivo dell’esposizione solare riguarda la sintesi di vitamina D (in particolare D3 o colecalciferolo), la cui produzione endogena avviene a livello cutaneo sotto l’azione degli UVB.
La vitamina D, pur non stimolando direttamente il collagene, ha effetti regolatori sul sistema immunitario, favorisce la differenziazione cellulare, migliora la riparazione tissutale e può supportare indirettamente i fibroblasti nella loro funzione biosintetica.
Tuttavia, bastano pochi minuti al giorno di esposizione parziale (mani, viso) per coprire il fabbisogno medio di vitamina D in condizioni normali. Un’esposizione più lunga o intensa non solo non apporta benefici ulteriori, ma può aumentare significativamente il danno ossidativo e degradativo sul collagene.
In alternativa, la vitamina D può essere assunta attraverso alimenti (pesce grasso, uova, latte fortificato) o tramite integrazione, sotto controllo medico.
Come proteggere il collagene dal sole
Mantenere l’equilibrio tra benefici e rischi dell’esposizione solare è essenziale per preservare la salute della pelle e la quantità di collagene. Di seguito, alcune strategie efficaci:
- Utilizzare protezioni solari ad ampio spettro (UVA + UVB), con SPF ≥ 30, applicate generosamente e riapplicate ogni 2 ore.
- Evitare l’esposizione nelle ore centrali della giornata, quando i raggi UV sono più intensi.
- Indossare cappelli a tesa larga, occhiali da sole e indumenti protettivi.
- Integrare antiossidanti nella dieta: vitamina C, vitamina E, flavonoidi, carotenoidi (es. licopene).
- Utilizzare cosmetici topici che stimolino la sintesi del collagene (retinoidi, acido ascorbico, peptidi biomimetici).
- Evitare l’abuso di lampade abbronzanti, che emettono dosi concentrate di UVA.
La prevenzione è il miglior alleato del collagene.
Conclusione
Il sole non stimola direttamente il collagene, ma piuttosto ne accelera la degradazione, soprattutto in assenza di protezione. L’idea che una leggera abbronzatura possa avere effetti benefici sulla struttura dermica è priva di fondamento scientifico. Tuttavia, una moderata esposizione controllata, utile per la sintesi di vitamina D, può contribuire al benessere generale della pelle, se accompagnata da protezioni adeguate e strategie antiossidanti. Per stimolare davvero il collagene, è preferibile affidarsi a metodi testati come trattamenti dermatologici, cosmeceutici specifici e stili di vita antiossidanti.
Fonti:
- Fisher, Gary J et al. “Mechanisms of photoaging and chronological skin aging.” Archives of dermatology 138,11 (2002): 1462-70. doi:10.1001/archderm.138.11.1462
- Rittié, Laure, and Gary J Fisher. “UV-light-induced signal cascades and skin aging.” Ageing research reviews vol. 1,4 (2002): 705-20. doi:10.1016/s1568-1637(02)00024-7
- Kligman, A M et al. “Topical tretinoin for photoaged skin.” Journal of the American Academy of Dermatology 15,4 Pt 2 (1986): 836-59. doi:10.1016/s0190-9622(86)70242-9
- Wlaschek, Meinhard, and Karin Scharffetter-Kochanek. “Oxidative stress in chronic venous leg ulcers.” Wound repair and regeneration : official publication of the Wound Healing Society [and] the European Tissue Repair Society 13,5 (2005): 452-61. doi:10.1111/j.1067-1927.2005.00065.x
Domande frequenti (FAQ)
Il sole fa bene o male al collagene?
In generale, l’esposizione solare cronica danneggia il collagene. I raggi UVA penetrano nel derma e attivano enzimi che lo degradano. Solo una minima esposizione controllata può avere effetti indiretti benefici (vitamina D), ma non stimola la produzione di nuovo collagene.
La vitamina D stimola il collagene?
Non direttamente. La vitamina D contribuisce alla salute cutanea generale e al corretto funzionamento dei fibroblasti, ma non aumenta in modo diretto la sintesi di collagene.
È vero che la luce solare stimola la pelle a rigenerarsi?
L’esposizione ai raggi UV può attivare risposte infiammatorie e, in casi isolati, una blanda rigenerazione cutanea, ma a lungo termine prevale il danno: degrado del collagene, rughe e fotoinvecchiamento.
Meglio esporsi al sole per produrre collagene o evitarlo del tutto?
È preferibile limitare l’esposizione, proteggere la pelle con filtri solari e sostenere il collagene con altre strategie: alimentazione, antiossidanti, trattamenti topici e dermatologici.
Esistono forme di luce che stimolano davvero il collagene?
Sì. Le terapie a LED (es. luce rossa o infrarossa) utilizzate in medicina estetica possono stimolare i fibroblasti e promuovere la sintesi di collagene, ma non emettono raggi UV.
È sufficiente la luce solare indiretta per la vitamina D?
Sì. Bastano 5-15 minuti al giorno di esposizione indiretta (es. mani e viso) per garantire la sintesi di vitamina D in condizioni normali. In inverno o nei soggetti a rischio, si può valutare un’integrazione controllata.