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Intolleranza al glutine: sintomi sulla pelle

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11 Giugno 2025 Autore: Redazione

L’intolleranza al glutine, intesa come celiachia, è una malattia autoimmune cronica in cui l’ingestione di glutine induce una risposta immunitaria anomala, con produzione di autoanticorpi e danno alla mucosa intestinale. Questa condizione può associarsi a manifestazioni cutanee extraintestinali, tra cui la più caratteristica è la dermatite erpetiforme, eruzione simmetrica, vescicolare e pruriginosa. Il meccanismo patogenetico coinvolge sia la risposta immunitaria sistemica sia carenze nutrizionali derivate dal malassorbimento. Il trattamento consiste in una dieta rigorosamente priva di glutine, fondamentale per la regressione delle lesioni intestinali e cutanee e per la prevenzione di complicanze a lungo termine.

Introduzione

Negli ultimi decenni, la celiachia ha assunto una crescente rilevanza epidemiologica e sociale. Si stima che la prevalenza globale sia intorno all’1% della popolazione generale, con variazioni significative tra le diverse aree geografiche. Nei Paesi occidentali, dove il consumo di cereali contenenti glutine è particolarmente elevato, la celiachia è diagnosticata con maggiore frequenza, anche grazie a una crescente consapevolezza e a un miglioramento degli strumenti diagnostici. Tuttavia, il fenomeno della celiachia non diagnosticata rimane rilevante: si calcola che per ogni caso accertato esistano numerosi casi sommersi, spesso associati a sintomi atipici o extraintestinali.

L’impatto sociale di questa condizione è significativo. La necessità di seguire una dieta rigorosamente priva di glutine condiziona fortemente la qualità della vita, incidendo su aspetti sociali, lavorativi e psicologici. Mangiare fuori casa, viaggiare o partecipare a eventi sociali può diventare fonte di stress e isolamento. L’aumento dell’offerta di alimenti gluten-free ha parzialmente migliorato la situazione, ma resta elevato il rischio di contaminazione accidentale. Inoltre, la celiachia rappresenta un costo economico rilevante, sia per i sistemi sanitari, sia per i pazienti stessi, che devono sostenere spese più elevate per prodotti sicuri e certificati.

Cos’è l’intolleranza al glutine?

L’intolleranza al glutine è un termine generico che può riferirsi a diverse condizioni cliniche, tra cui la celiachia, la sensibilità al glutine non celiaca (NCGS) e l’allergia al grano. La celiachia è una malattia autoimmune cronica in cui l’assunzione di glutine provoca una risposta immunitaria anomala, con danno all’intestino tenue. Il glutine, presente in cereali come frumento, orzo e segale, scatena nei celiaci una reazione infiammatoria che danneggia la mucosa intestinale, compromettendo l’assorbimento di nutrienti essenziali.

Questa risposta autoimmune non si limita al tratto gastrointestinale, ma può coinvolgere altri organi e tessuti, inclusa la pelle. È importante sottolineare che la celiachia non va confusa con l’allergia al grano, una reazione IgE-mediata immediata, né con la sensibilità al glutine non celiaca, che provoca sintomi simili senza evidenza di danno intestinale o coinvolgimento immunitario sistemico.

Il legame tra glutine e pelle

La connessione tra celiachia e manifestazioni cutanee è ben documentata, sebbene non ancora completamente chiarita. Diversi studi scientifici hanno evidenziato una forte correlazione tra celiachia e malattie dermatologiche, attribuendo questo legame a meccanismi immunologici complessi e al malassorbimento di nutrienti cruciali per la salute della pelle.

Nei pazienti celiaci, il consumo di glutine innesca la produzione di autoanticorpi, come gli anti-transglutaminasi e gli anti-endomisio, che non si limitano a colpire l’intestino, ma circolano nel sangue e possono depositarsi a livello cutaneo. Questa reazione può causare infiammazione cronica e lesioni dermatologiche di varia natura.

Inoltre, la malnutrizione secondaria a celiachia, con carenze di vitamine A, D, E, zinco e acidi grassi essenziali, peggiora ulteriormente la qualità della pelle, contribuendo a fenomeni come xerosi cutanea (pelle secca) e aumento della suscettibilità a dermatiti.

Principali sintomi cutanei dell’intolleranza al glutine

Le manifestazioni dermatologiche associate alla celiachia sono numerose e variano da individuo a individuo. Ecco le principali:

  • Dermatite erpetiforme: la più tipica e specifica manifestazione cutanea della celiachia, con vescicole pruriginose distribuite simmetricamente.
  • Eczema o dermatite atopica: pelle secca, infiammata e pruriginosa, particolarmente su viso e pieghe cutanee.
  • Psoriasi: patologia autoimmune che accelera il turnover cellulare epidermico, formando placche squamose.
  • Orticaria cronica: pomfi pruriginosi ricorrenti, difficilmente risolvibili senza un controllo sistemico dell’infiammazione.
  • Alopecia areata: perdita di capelli a chiazze, spesso in associazione con altre malattie autoimmuni.

Tali sintomi possono sovrapporsi o manifestarsi in maniera isolata, complicando la diagnosi. È frequente che la sintomatologia cutanea preceda quella gastrointestinale, rendendo ancora più complessa l’identificazione precoce.

Dermatite erpetiforme: il sintomo cutaneo più comune della celiachia

La dermatite erpetiforme di Duhring è la manifestazione cutanea per eccellenza della celiachia. È caratterizzata da vescicole e papule raggruppate, estremamente pruriginose, che colpiscono con distribuzione simmetrica gomiti, ginocchia, glutei e cuoio capelluto. Meno frequentemente coinvolge il volto e la parte bassa della schiena.

Caratteristiche principali:

  • Lesioni a grappolo, simili a herpes.
  • Prurito intenso e bruciore.
  • Lesioni simmetriche.
  • Cicatrici e iperpigmentazioni residue.

Questa condizione è strettamente legata alla presenza di autoanticorpi anti-transglutaminasi epidermica, rilevabili mediante biopsia cutanea con immunofluorescenza diretta. È importante sapere che la dermatite erpetiforme può esistere senza sintomi gastrointestinali evidenti, motivo per cui è considerata una forma extraintestinale di celiachia.

Altri problemi della pelle associati all’intolleranza al glutine

Oltre alla dermatite erpetiforme, altre condizioni dermatologiche sono descritte nei pazienti celiaci:

  • Cheratosi pilare: ispessimenti follicolari simili a “pelle d’oca”.
  • Acne resistente: acne persistente nonostante trattamenti convenzionali.
  • Vitiligine: malattia autoimmune che causa la depigmentazione
  • Dermatite seborroica: chiazze eritematose con desquamazione giallastra.
  • Porpora: petecchie o ecchimosi per fragilità capillare.

È cruciale distinguere se queste condizioni sono direttamente legate al glutine o se sono manifestazioni coincidenti. La correlazione è più solida quando migliorano con la dieta priva di glutine.

Come distinguere i sintomi cutanei dell’intolleranza al glutine da altre condizioni

Distinguere le manifestazioni cutanee da celiachia da altre dermatosi può essere difficile. Gli elementi chiave sono:

  • Cronicità e resistenza ai trattamenti topici.
  • Distribuzione simmetrica (soprattutto in dermatite erpetiforme).
  • Puntuale peggioramento dopo esposizione al glutine.
  • Presenza di sintomi sistemici o gastrointestinali associati.
  • Risposta positiva a dieta senza glutine.

L’utilizzo di test sierologici e biopsie (cutanea e/o intestinale) aiuta a confermare il sospetto clinico.

Diagnosi dell’intolleranza al glutine attraverso i sintomi della pelle

La diagnosi richiede una collaborazione multidisciplinare tra dermatologo e gastroenterologo, attraverso:

  • Anamnesi completa (storia familiare, dieta, sintomi sistemici).
  • Esame obiettivo con valutazione dermatoscopica.
  • Biopsia cutanea per ricerca di depositi di IgA (se dermatite erpetiforme).
  • Test sierologici (anti-tTG, anti-endomisio).
  • Biopsia duodenale (quando indicato).
  • Test genetici (HLA DQ2/DQ8).

L’approccio diagnostico deve essere personalizzato, evitando di etichettare ogni disturbo cutaneo come correlato al glutine.

Trattamenti per i sintomi cutanei dell’intolleranza al glutine

Il trattamento principe è la dieta senza glutine, associata a:

  • Corticosteroidi topici (fase acuta).
  • Antistaminici (prurito).
  • Dapsone (specifico per dermatite erpetiforme).
  • Integratori di vitamine e minerali.
  • Igiene cutanea delicata.

Dieta senza glutine: benefici per la pelle

Una rigorosa dieta gluten-free porta numerosi benefici:

  • Miglioramento delle lesioni cutanee.
  • Riduzione dell’infiammazione sistemica.
  • Recupero nutrizionale (vitamine A, D, E e zinco).
  • Scomparsa completa della dermatite erpetiforme.
  • Maggiore idratazione cutanea.

Tuttavia, i benefici cutanei richiedono tempo (mesi) e non sostituiscono una diagnosi corretta. In caso di dubbi diagnostici, non eliminare il glutine prima di una valutazione specialistica.

Fonti:

  • Roszkowska A, Pawlicka M, Mroczek A, Bałabuszek K, Nieradko-Iwanicka B. Non-Celiac Gluten Sensitivity: A Review. Med Kaunas Lith. 28 maggio 2019;55(6):E222
  • Sapone A, Bai JC, Ciacci C, Dolinsek J, Green PHR, Hadjivassiliou M, et al. Spectrum of gluten-related disorders: consensus on new nomenclature and classification. BMC Med. 7 febbraio 2012;10:13
  • Naik RD, Seidner DL, Adams DW. Nutritional Consideration in Celiac Disease and Nonceliac Gluten Sensitivity. Gastroenterol Clin North Am. Marzo 2018;47(1):139–54.
  • Rivellese, Annuzzi, Capaldo, Vaccaro, Riccardi. Intolleranza al glutine ed allergie alimentari. In: Nutrizione Umana. Napoli: Idelson Gnocchi 1908; 2017. p. 421–35.

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