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Lesioni Cutanee: come Identificarle e prenderci cura

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9 Giugno 2025 Autore: Redazione

Le lesioni cutanee sono alterazioni visibili della superficie della pelle, che possono manifestarsi come cambiamenti di colore, consistenza, forma o integrità. Possono essere primitive, se insorgono su cute sana, oppure secondarie, se derivano dall’evoluzione o dalla manipolazione di una lesione preesistente. Il riconoscimento precoce e la classificazione corretta delle lesioni cutanee sono fondamentali per una diagnosi accurata e un trattamento mirato.

Introduzione

La pelle rappresenta la prima linea di difesa del nostro organismo e, al tempo stesso, un organo dinamico in grado di riflettere numerose condizioni patologiche. Non sorprende, quindi, che le lesioni cutanee siano tra i motivi più frequenti di consulto dermatologico e medico generale.

Possono presentarsi in qualsiasi fascia d’età e derivare da cause molto diverse: infezioni, infiammazioni, reazioni allergiche, traumi o malattie sistemiche. Alcune lesioni della pelle sono transitorie e innocue, altre richiedono invece una valutazione specialistica immediata per escludere patologie gravi come infezioni profonde o neoplasie.

Cosa sono le lesioni cutanee

Le lesioni cutanee sono alterazioni morfologiche della pelle che indicano un cambiamento strutturale o funzionale del tessuto cutaneo. Possono essere il risultato di processi fisiologici (come la guarigione), patologici (infezioni, infiammazioni, tumori) o traumatici (ustioni, escoriazioni, tagli). Dal punto di vista clinico, le lesioni della pelle vengono suddivise in due grandi categorie: primarie e secondarie.

  • Le lesioni cutanee primarie sono quelle che compaiono direttamente su cute integra e rappresentano spesso la manifestazione iniziale di una malattia dermatologica. Esempi comuni includono macule, papule, vescicole, pustole e noduli.
  • Le lesioni cutanee secondarie si sviluppano come evoluzione delle primarie, oppure in seguito a traumi, grattamento, infezioni sovrapposte o trattamenti impropri. In questa categoria rientrano croste, ulcere, escoriazioni, cicatrici e lichenificazione.

La corretta identificazione del tipo di lesione cutanea è fondamentale per comprendere l’origine del disturbo, impostare una diagnosi differenziale e guidare l’approccio terapeutico. In molti casi, infatti, la forma, la distribuzione e l’evoluzione delle lesioni della pelle forniscono informazioni cruciali per risalire alla patologia di base.

Le lesioni cutanee non vanno mai considerate un semplice “problema estetico”: possono essere indicatori di disturbi sistemici importanti o di patologie dermatologiche croniche che richiedono attenzione clinica e monitoraggio nel tempo.

Tipi principali di lesioni cutanee

Le lesioni cutanee si classificano in lesioni primarie e lesioni secondarie, in base al momento della loro comparsa e all’evoluzione del quadro clinico. Questa distinzione non è puramente teorica: ha implicazioni concrete nella diagnosi e nella scelta del trattamento più adeguato.

Lesioni cutanee primarie

Le lesioni primarie sono le prime manifestazioni visibili su cute sana, spesso espressione diretta della malattia di base. Possono variare per dimensione, consistenza, colore e contenuto.

Ecco le più comuni:

  • Macula: area piatta, non palpabile, con alterazione del colore. Può essere eritematosa (rossa), pigmentata (scura) o ipocromica (chiara). Esempi: lentiggini, macchie da vitiligine.
  • Papula: rilievo solido e circoscritto, di dimensioni inferiori a 1 cm. È tipica di patologie come l’acne o la dermatite atopica.
  • Nodulo: simile alla papula, ma più profondo e spesso più grande. Può indicare una lesione infiammatoria o neoplastica.
  • Vescicola: rilievo contenente liquido chiaro (sieroso), inferiore a 1 cm. Esempio classico: l’herpes simplex.
  • Bolla: come la vescicola, ma di dimensioni maggiori. Si osserva in condizioni come la dermatite da contatto severa o il pemfigo.
  • Pustola: simile alla vescicola, ma con contenuto purulento. Comune nell’acne o nelle infezioni batteriche superficiali.

Queste lesioni possono presentarsi isolate o multiple, e la loro distribuzione anatomica aiuta spesso a identificare la patologia sottostante.

Lesioni cutanee secondarie

Le lesioni secondarie derivano da una modificazione o complicazione delle primarie, per effetto di processi evolutivi, infezioni sovrapposte o comportamenti come il grattamento.

Tra le più frequenti troviamo:

  • Crosta: formazione superficiale secca, risultante dall’essiccazione di siero, sangue o pus. Tipica di infezioni o lesioni traumatiche.
  • Escoriazione: perdita superficiale dello strato cutaneo, spesso causata da grattamento.
  • Ulcera: perdita più profonda e dolorosa della continuità cutanea, che può coinvolgere anche il derma o i tessuti sottostanti.
  • Cicatrice: esito di un processo riparativo, con tessuto fibroso che sostituisce il tessuto normale. Può essere atrofica, ipertrofica o cheloidea.
  • Lichenificazione: ispessimento della pelle con accentuazione dei solchi cutanei, dovuto a sfregamento o grattamento cronico. È caratteristica di alcune dermatosi pruriginose.

Il riconoscimento accurato delle lesioni cutanee non si basa solo sull’aspetto morfologico, ma anche sul contesto clinico in cui si inseriscono: storia del paziente, sintomi associati, durata e localizzazione. Un’osservazione attenta può fornire al clinico indizi fondamentali per giungere a una diagnosi precisa.

Cause delle lesioni cutanee

Le lesioni cutanee non sono una malattia in sé, ma la manifestazione clinica visibile di una moltitudine di condizioni sottostanti. Comprendere le cause delle lesioni della pelle è fondamentale per orientare la diagnosi, valutare la gravità del quadro clinico e impostare un trattamento efficace.

Le principali cause delle lesioni cutanee possono essere suddivise in cinque grandi categorie:

  1. Cause infiammatorie

Si tratta di condizioni in cui la risposta immunitaria è alterata o eccessiva, generando lesioni cutanee di tipo cronico o recidivante.

  • Dermatite atopica: infiammazione cronica della pelle con papule, vescicole, prurito intenso.
  • Psoriasi: caratterizzata da placche eritemato-squamose ben delimitate.
  • Lichen planus: lesioni violacee pruriginose, spesso a distribuzione simmetrica.
  • Eczema da contatto: causato da agenti irritanti o allergeni.
  1. Cause infettive

Le infezioni possono coinvolgere la pelle in modo superficiale o profondo, dando luogo a lesioni cutanee di varia forma e contenuto.

  • Batteriche: impetigine, follicolite, foruncoli, erisipela.
  • Virali: herpes simplex, herpes zoster, mollusco contagioso.
  • Fungine: micosi superficiali come tinea corporis o piede d’atleta.
  • Parassitarie: scabbia, leishmaniosi cutanea.
  1. Cause traumatiche

Traumi fisici o chimici possono generare lesioni della pelle acute o croniche, spesso localizzate e correlate a fattori ambientali o lavorativi.

  • Abrasioni, tagli, ustioni
  • Ferite chirurgiche
  • Lesioni da pressione (piaghe da decubito)
  • Lesioni iatrogene (da trattamenti estetici o medici)
  1. Cause allergiche e reattive

Reazioni immunologiche a sostanze esterne possono determinare manifestazioni cutanee improvvise e diffuse.

  • Orticaria
  • Eritema multiforme
  • Reazioni farmacologiche (esantemi da antibiotici, reazioni da FANS)
  • Fitofotodermatiti (da contatto con piante fotosensibilizzanti)
  1. Cause sistemiche e autoimmuni

Alcune patologie sistemiche si manifestano anche a livello cutaneo, generando lesioni caratteristiche.

  • Lupus eritematoso: lesioni discoidi o a farfalla sul volto
  • Vasculiti cutanee: porpora palpabile, ulcere
  • Diabete: ritardo nella guarigione delle lesioni, infezioni ricorrenti
  • Neoplasie cutanee: carcinomi, melanoma, cheratosi attiniche

Molte di queste condizioni possono coesistere o sovrapporsi, rendendo la diagnosi differenziale complessa. Per questo motivo è essenziale che ogni lesione cutanea persistente o sospetta venga valutata da un professionista sanitario, evitando l’autodiagnosi o trattamenti inappropriati.

Diagnosi delle lesioni cutanee

La diagnosi delle lesioni cutanee richiede un approccio sistematico e multidisciplinare. Il riconoscimento visivo, sebbene centrale nella pratica dermatologica, deve essere integrato con una valutazione approfondita della storia clinica, dei sintomi associati e, se necessario, di esami diagnostici mirati.

Un errore comune è considerare tutte le lesioni della pelle come disturbi superficiali e transitori. In realtà, molte patologie cutanee riflettono condizioni sistemiche o processi infiammatori complessi che richiedono una diagnosi accurata.

  1. Esame clinico dermatologico

Il primo passo è la valutazione visiva diretta da parte del medico, che tiene conto di:

  • Forma, colore e dimensione della lesione
  • Distribuzione anatomica (locale, simmetrica, generalizzata)
  • Evoluzione nel tempo (insorgenza acuta o cronica)
  • Presenza di sintomi associati (prurito, dolore, sanguinamento)

Questa osservazione clinica fornisce spesso indizi cruciali per orientare il sospetto diagnostico.

  1. Dermatoscopia

Tecnica non invasiva che utilizza un dispositivo ottico per osservare la lesione ad alto ingrandimento. Utile soprattutto per:

  • Valutazione di lesioni pigmentate (melanoma vs. nevi benigni)
  • Distinzione tra lesioni infiammatorie e neoplastiche
  • Monitoraggio evolutivo delle lesioni sospette
  1. Biopsia cutanea

Quando la diagnosi non è certa o si sospettano patologie neoplastiche, autoimmuni o infiammatorie croniche, si ricorre a un prelievo di tessuto cutaneo.

  • Biopsia escissionale: rimozione completa della lesione
  • Biopsia incisionale: rimozione parziale
  • Biopsia punch: prelievo circolare mediante strumento apposito

Il campione viene poi analizzato istologicamente per confermare la natura della lesione cutanea.

  1. Esami di laboratorio e microbiologici

Utili in caso di sospette lesioni infettive, sistemiche o immunologiche.

  • Tampone cutaneo per batteri, funghi o virus
  • Esami del sangue (autoanticorpi, markers infiammatori)
  • Esame colturale in caso di secrezioni o pus
  • PCR o test rapidi per infezioni virali specifiche
  1. Diagnostica per immagini

Raramente necessaria, ma indicata in caso di:

  • Lesioni sottocutanee profonde
  • Sospetto coinvolgimento osteoarticolare o vascolare
  • Valutazione di estensione in patologie sistemiche (es. sarcoidosi)

Una corretta diagnosi delle lesioni cutanee consente non solo di identificare il disturbo dermatologico, ma anche di scoprire condizioni sistemiche silenti o malattie autoimmuni complesse. In ambito clinico, la pelle non è mai “solo pelle”: è un organo sentinella che va ascoltato e interpretato con attenzione.

Trattamento delle lesioni cutanee

Il trattamento delle lesioni cutanee dipende strettamente dalla loro origine, tipologia e gravità. Non esiste un protocollo unico: ogni lesione della pelle richiede un piano terapeutico personalizzato, basato su una valutazione clinica accurata e sull’eventuale presenza di patologie sottostanti.

Le opzioni disponibili possono essere suddivise in cinque grandi categorie:

  1. Trattamenti topici

I farmaci per uso locale rappresentano la prima linea per molte lesioni cutanee superficiali o infiammatorie. Agiscono direttamente sulla zona interessata, con minimo assorbimento sistemico.

  • Corticosteroidi topici: riducono infiammazione, prurito e arrossamento. Utili in dermatiti, psoriasi, lichen.
  • Antibiotici e antisettici: indicati in lesioni infette o a rischio di sovrainfezione (es. mupirocina, clorexidina).
  • Antivirali locali: come l’aciclovir per l’herpes simplex.
  • Cheratolitici: per ridurre ispessimenti cutanei (es. acido salicilico).
  • Idratanti e riparatori barriera: fondamentali in tutte le forme di pelle lesa o secca.
  1. Terapie sistemiche

Quando le lesioni della pelle sono estese, resistenti o legate a malattie sistemiche, è necessario intervenire con farmaci per via orale o parenterale.

  • Antibiotici sistemici: in infezioni batteriche profonde (es. cellulite, foruncolosi).
  • Antivirali: nei casi severi di herpes zoster o citomegalovirus.
  • Antimicotici orali: per micosi estese o resistenti.
  • Corticosteroidi sistemici: in malattie autoimmuni o infiammatorie acute.
  • Immunosoppressori o biologici: per patologie croniche gravi come psoriasi o lupus.
  1. Trattamenti tecnologici e fisici

L’innovazione tecnologica ha ampliato le possibilità terapeutiche per diverse lesioni cutanee, in particolare quelle croniche o resistenti.

  • Laser dermatologici: per rimuovere lesioni vascolari, pigmentate, cicatrici o cheratosi.
  • Luce pulsata intensa (IPL): utile in rosacea e discromie.
  • Crioterapia: trattamento con azoto liquido per verruche, cheratosi attiniche, lesioni benigne.
  • Terapia fotodinamica: combinazione di luce e sostanze fotosensibilizzanti per lesioni pre-cancerose o infettive.
  1. Chirurgia dermatologica

Indicata per lesioni sospette, tumori cutanei o lesioni che non rispondono ad altri trattamenti.

  • Escissione chirurgica: asportazione completa della lesione con margini di sicurezza.
  • Curettage e cauterizzazione: per lesioni superficiali come cheratosi o verruche.
  • Biopsia escissionale diagnostica: utile anche a fini terapeutici.
  1. Cure di supporto e gestione quotidiana

Indipendentemente dalla causa, ogni paziente con lesioni cutanee beneficia di una corretta gestione domiciliare, fondamentale per favorire la guarigione e prevenire complicazioni.

  • Pulizia delicata della zona lesa con detergenti non aggressivi
  • Protezione della pelle da sole, sfregamenti e contaminazioni
  • Applicazione regolare di emollienti e prodotti barriera
  • Educazione del paziente sull’evitare grattamento o manipolazione

Un trattamento efficace delle lesioni cutanee richiede quindi non solo l’uso corretto dei farmaci, ma anche una gestione globale del paziente, che includa educazione, prevenzione e monitoraggio clinico. Solo in questo modo si può garantire una guarigione ottimale e duratura.

Fonti:

  • Zoia, R., et al. “Studio sperimentale sull’applicazione dell’acido rodizonico nella valutazione istomorfologica di lesioni cutanee da arma da fuoco.” RIVISTA ITALIANA DI MEDICINA LEGALE1 (2007): 143-153.
  • Chen, Margaret A., and Terence M. Davidson. “Scar management: prevention and treatment strategies.” Current opinion in otolaryngology & head and neck surgery4 (2005): 242-247.
  • Bayat, Ardeshir, D. A. McGrouther, and M. W. J. Ferguson. “Skin scarring.” Bmj7380 (2003): 88-92.
  • Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.
  • Rei Ogawa, Total Scar Managment, Springer, 2020.
  • Davide D’amico, Manuale di Chirurgia Generale. Piccin 2018.

 

 

Q&A – Domande frequenti sulle lesioni cutanee

  • Le lesioni cutanee sono sempre pericolose?

Non tutte le lesioni cutanee sono gravi. Molte sono transitorie e benigne, come le macchie post-infiammatorie o le papule da irritazione. Tuttavia, qualsiasi lesione persistente, dolorosa, sanguinante o in rapida evoluzione dovrebbe essere valutata da un medico, specialmente se localizzata in zone fotoesposte.

  • Come si riconosce una lesione sospetta?

Le lesioni sospette presentano spesso una o più delle seguenti caratteristiche:

  • Cambiamento rapido di forma, colore o dimensione
  • Bordi irregolari o pigmentazione disomogenea
  • Sanguinamento spontaneo o ulcerazione
  • Prurito o dolore inspiegabile

In caso di dubbio, si applica la regola dell’ABCDE (Asimmetria, Bordi, Colore, Diametro, Evoluzione).

  • Posso trattare una lesione cutanea con prodotti da banco?

Per lesioni cutanee lievi o di origine nota (es. abrasioni, irritazioni leggere), è possibile utilizzare prodotti da banco come creme cicatrizzanti, antisettici e idratanti. Tuttavia, se la lesione non migliora entro pochi giorni, o peggiora, è fondamentale consultare un professionista per evitare trattamenti errati.

  • Quando è necessario rivolgersi al dermatologo?

È consigliabile consultare il dermatologo in caso di:

  • Lesioni recidivanti o che non guariscono
  • Lesioni pigmentate nuove o in cambiamento
  • Presenza di prurito, dolore o secrezione
  • Familiarità per tumori cutanei

Il controllo dermatologico periodico è particolarmente importante in persone con fototipo chiaro, esposizione solare intensa o pregressi tumori della pelle.

  • Le lesioni cutanee possono essere contagiose?

Dipende dalla causa. Alcune lesioni infettive (impetigine, herpes, micosi) sono altamente contagiose e richiedono misure igieniche specifiche. Altre, come psoriasi o dermatiti autoimmuni, non sono trasmissibili, anche se possono apparire simili a occhio inesperto.

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