Carbossiterapia in medicina estetica

23 Gennaio 2023
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Autore: Redazione

Proposto come trattamento innovativo, la carbossiterapia è, in realtà, una procedura consolidata che, grazie alla sua efficacia, sta sperimentando una seconda giovinezza con nuove applicazioni nella medicina estetica. Migliorando la condizione dei tessuti permette l’aumento della produzione di collagene, elastina e acido ialuronico con un effetto levigante e tonificante sulla pelle.

COS’È LA CARBOSSITERAPIA – La carbossiterapia è una tecnica utilizzata principalmente in medicina estetica e prevede la somministrazione di anidride carbonica con iniezione sottocutanea. La procedura è eseguita mediante specifiche cannule collegate ad un dispositivo che dispensa l’anidride carbonica necessaria prelevandola da una bombola. La quantità di anidride carbonica erogata dipende dalle impostazioni determinate dal medico in funzione dell’area da trattare e del disturbo.

La carbossiterapia è utilizzata sin dagli anni ’30 del ‘900 per il trattamento delle vasculopatie arteriose e venose nei centri termali. Nel corso del tempo le applicazioni in campo medico sono aumentate di pari passo con l’evoluzione della tecnologia e l’affinamento della tecnica. Negli ultimi quarant’anni, inoltre, ha trovato largo impiego nel campo della medicina estetica per il trattamento di celluliti, adiposità localizzate, lassità cutanee, cicatrici e alopecia. Il trattamento ha un grado di invasività limitato e complicazioni pressoché nulle.

La sua azione si concentra sul microcircolo aumentando la sfigmicità arteriolare, vi è un aumento del flusso sanguigno e della sua velocità oltre che una migliore ossigenazione dei tessuti trattati. Difatti, grazie all’effetto Bohr, i tessuti beneficiano di un aumento dell’ossigeno rilasciato dall’emoglobina, con conseguente aumento del metabolismo cellulare. In questo processo è da ricomprendere la sintesi di nuovo collagene, elastina ed acido ialuronico che permettono il recupero del tessuto cutaneo ripristinando condizioni ottimali con cute tonica ed elastica. Benefico è anche l’effetto di scollamento della cute che permettono un risultato estetico positivo.

COME AGISCE SUL COLLAGENE – Come detto, la carbossiterapia ha un forte impatto sul miglioramento del microcircolo sia in soggetti sani sia dove sono presenti, sempre in riferimento alla medicina estetica, ipossie localizzate. Molti studi hanno dimostrato in modo elementare, con il confronto di linfoscintigrafie eseguite prima e dopo un trattamento di carbossiterapia, che dopo il trattamento vi è un miglioramento del microcircolo con una conseguente maggiore efficienza della funzionalità cellulare nei tessuti.

La carbossiterapia non aumenta direttamente la quantità di collagene, elastina o acido ialuronico ma, agendo sul metabolismo cellulare, permette ai fibroblasti di sintetizzarne quantità maggiori. Si produce, così, un effetto rigenerativo dei tessuti con risultati positivi traslabili sulla superfice cutanea che assume maggiore tono ed elasticità. Per cui, sebbene non specifica per il trattamento di rughe, la carbossiterapia può attenuare anche questi inestetismi con una lenta azione di riparazione tissutale del tutto naturale e con poche controindicazioni.

INDICAZIONI TERAPEUTICHE – La carbossiterapia si è dimostrata particolarmente efficace nel trattamento di smagliature, lassità cutanee, adiposità localizzate e cellulite. In quest’ultimo disturbo è capace di agire localmente in quelle aree affette da panniculopatia dove è molto difficile migliorare il microcircolo e permettere un’azione lipolitica sugli accumuli adiposi. Il suo contributo è altresì fondamentale per trattare tutti quei disturbi del microcircolo conseguenti a diabete, ulcere dei vasi e linfedemi.

La carbossiterapia può essere utilizzata come strumento complementare per altri trattamenti di medicina estetica con il risultato di amplificarne gli effetti. Nel trattamento dell’alopecia androgenetica, ad esempio, la tecnica può essere di complemento a PRP o trattamenti farmacologici specifici.

L’efficacia della carbossiterapia, come supporto o in combinazione con altri trattamenti come il laser frazionato CO2 e il PRP, è testimoniata anche nel trattamento dell’atrofia vaginale in menopausa, nella riabilitazione post-amputazione, per lievi interventi estetici sulla mammella.

In sintesi, la carbossiterapia è indicata per:

  • Cellulite
  • Cicatrici
  • Cicatrici da acne
  • Lassità cutanee
  • Smagliature
  • Rughe ed altri segni dell’invecchiamento cutaneo
  • Disturbi del microcircolo
  • Psoriasi
  • Adiposità localizzate
  • Psoriasi
  • Disfunzione erettile
  • Alopecia
  • Reumoartropatie

COME SI ESEGUE LA CARBOSSITERAPIA

Le sedute di carbossiterapia possono variare a seconda del disturbo sia considerando la durata di una singola seduta che dell’intero ciclo del trattamento. Generalmente, un trattamento di carbossiterapia è compreso tra 3 e 10 sedute con una durata della singola seduta contenuta tra pochi minuti e fino a 30. L’esecuzione dell’intervento segue il colloquio con il proprio medico estetico che raccoglie le necessità del paziente e costruisce un quadro clinico per individuare possibili controindicazioni.

La seduta vera e propria è caratterizzata dall’introduzione di una cannula sottile nello strato sottocutaneo della zona da trattare e l’introduzione di piccole quantità di anidride carbonica. Il medico, se necessario, può segnare con apposito marcatore i punti dove introdurre il gas. Prima e dopo la somministrazione è preferibile disinfettare la zona trattata e tamponare le eventuali fuoriuscite di sangue.

Il trattamento è minimamente invasivo e, nella maggior parte dei casi, poco doloroso. La percezione del dolore è strettamente dipendente dalla sensibilità del paziente e dalla specifica zona trattata. Non vi sono tempi di recupero dopo le sedute poiché possono essere intraprese, da subito, le normali attività quotidiane. Tuttavia, è opportuno evitare l’esposizione prolungata ai raggi solari, soprattutto nei mesi più caldi.

CONTROINDICAZIONI

La carbossiterapia è un trattamento sicuro e collaudato che non comporta particolari controindicazioni. Tuttavia, attraverso il consenso informato, il paziente è posto davanti alle condizioni generali per l’esecuzione del trattamento che includono alcune limitazioni per soggetti diabetici, con problemi di insufficienza cardiaca, o che siano sottoposti a terapia farmacologiche che inibiscano l’anidrasi carbonica o immunosoppressori.

Sebbene il medico estetico possa valutare i singoli casi per determinare la possibilità di eseguire la procedura, la carbossiterapia e controindicata in pazienti con:

  • Diabete
  • Anemia grave
  • Gravidanza e allattamento
  • Infiammazioni e/o ulcerazioni cutanee
  • Neoplasie maligne e trattamenti chemioterapici in opera
  • Malattie emorragiche
  • Flebiti, tromboflebiti, trombosi
  • Embolia polmonare
  • Infezioni virali in atto
  • Apnea notturna
  • Epilessia
  • Insufficienza cardiaca ed altre patologie cardiovascolari
  • Insufficienza renale

RISCHI E COMPLICAZIONI

La carbossiterapia, se eseguita tenendo presente le controindicazioni da personale medico, non comporta alcun rischio per la salute del paziente. I soli effetti collaterali all’intervento sono rappresentati dalla possibilità di indolenzimento della zona trattato e della formazione di piccoli lividi localizzati. Le problematiche descritte si risolvono, comunque, nel giro di 24 ore.

FONTI:

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.
  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.
  • Maria Giuseppina Onesti, Michele Maruccia, Sara Carella, La medicina estetica della mammella, Giornale Italiano di Ostetricia e Ginecologia, Vol. XXXII, N°3, Maggio-Giugno 2010.
  • Umberto Nardi, Celluliti: identificazioni e terapie, Tecniche Nuove, 2001.

 

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