Filler: semipermanente o dermal filler?

14 Febbraio 2023
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Autore: Redazione

Il filler semipermanente In medicina estetica è una sostanza o un insieme di sostanze che vengono iniettate in specifiche zone dell’organismo con il fine di riempire e rassodare la cute, attenuando al contempo la presenza di vari inestetismi, come rughe statiche, zampe di gallina e solchi. Il filler semipermanente, a differenza di quello riassorbibile, permane a lungo termine nel tessuto ed è sottoposto a un processo di lento riassorbimento, spesso realizzato in laboratorio, sempre con lo scopo di ottenere un effetto riempitivo nel derma.

Cosa si intende per filler semipermanente?

Il filler semipermanente o dermal filler semipermanente è una sostanza che viene introdotta nell’organismo tramite iniezioni intradermiche o sottocutanee, con lo scopo di indurre un effetto di pienezza cutanea e rassodante.

Il filler semi permanente è costituito nella maggior parte dei casi da sostanze di sintesi, come l’idrossiapatite di calcio o il polimetilmetacrilato, le quali non vengono riassorbite rapidamente dal tessuto sede di impianto e alla lunga possono generare eventi avversi.

Il loro scopo è anche quello di poter essere combinati al collagene e all’acido ialuronico. A questo proposito, il collagene funge da impalcatura strutturale e di mantenimento, l’acido ialuronico contribuisce a esercitare un effetto idratante e di cuscinetto, garantendo protezione dagli attriti e dagli insulti meccanici.

Filler in medicina estetica

Come detto, nel settore della medicina estetica, risulta importante l’iniezione intradermica in quanto permette il passaggio selettivo di determinate sostanze direttamente all’interno della cute, evitando, dunque, operazioni più chirurgiche più invasive e più dolorose.

Nello specifico, le indicazioni per l’iniezione intradermica di un filler semipermanente a scopo estetico vengono suggerite a coloro che:

  • Vogliono contrastare l’attecchimento di raccolte adipose di grasso variamente disposte lungo il corpo;
  • Vogliono attenuare l’antiestetico effetto della “pelle a buccia d’arancia” soprattutto a livello gluteo;
  • Desiderano contrastare stati infiammatori della cute, come l’acne;
  • Vogliono cercare di mitigare i segni del tempo, come la pelle cadente, le rughe e la globale lassità cutanea.

 

Tecnica di esecuzione di un filler semipermanente 

La tecnica di esecuzione dell’iniezione intradermica di un filler semipermanente prevede le seguenti fasi:

  • Lavaggio accurato delle mani e uso dei guanti sterili;
  • Preparazione della siringa con la quantità di sostanza considerata opportuna;
  • Disinfezione accurata della sede di iniezione con soluzione sterilizzante a base di clorexidina al 2 % o iodopovidone;
  • Somministrazione della sostanza con inserzione dell’ago di mezzo centimetro a circa 10-15 gradi di angolazione rispetto al piano epidermico;
  • Immissione lenta e graduale della sostanza a livello dermico, fino a formazione di un piccolo rilievo epidermico, noto come pomfo;
  • Estrazione dell’ago e smaltimento;
  • Tamponamento delicato della cute con cotone e medicazione con garza sterile.

 

Tipologie di applicazione di  filler semipermanente 

Le principali applicazioni del dermal filler semipermanente nel settore della medicina estetica sono le seguenti:

  • Mesoterapia, o intrademoterapia distrettuale. Tale tecnica, ideata nella seconda metà del Novecento, prevede l’effettuazione di iniezioni intradermiche seriate a livello intradermico o sottocutaneo, inoculando piccole quantità di farmaci ad azione anti-flogistica o decontratturante. In genere, tali farmaci sono immessi facendo ricorso ad aghi lunghi circa 10 millimetri, apposti su multi-iniettori nel numero di 3 o 5, fino a coprire l’intera regione corporea da sottoporre a trattamento. La mesoterapia viene sfruttata per favorire il contrasto alla ritenzione idrica, all’accumulo di grasso e alle pannicolopatie, come la cellulite.
  • La micro terapia è una variante della mesoterapia sopra descritta, di recente caratterizzazione, in cui viene inoculata una certa quantità di farmaco a minore profondità, circa a 1,5-2 millimetri dal piano superficiale epidermico. La micro terapia viene effettuata facendo uso della SKT (Skin Injection Therapy), che si serve di un ago lungo appena 2 millimetri, il quale inietta piccoli volumi di soluzione ipertonica, utili nel contrasto della cellulite.
  • Nappage intradermico. Il nappage intradermico prevede di effettuare numerose iniezioni dermiche intra-cutanee in serie, con un aumento dell’angolo di incidenza, che può raggiungere anche i 45 gradi. L’obiettivo del nappage intradermico è di favorire i componenti cellulari e fibrillari presenti nel derma papillare, inducendo la rigenerazione delle fibre collagene e delle fibre elastiche, particolarmente utile negli stati ipotrofici della cute.

 

Post-trattamento

Nella maggior parte dei casi, i trattamenti filler semipermanente come la mesoterapia e le altre tecniche iniettive intradermiche non vengono effettuate in associazione ad anestesia in quanto non evocano dolore durante l’intervento, e neanche nelle fasi successive. Tuttavia, perché l’obiettivo estetico venga adeguatamente perseguito, è importante sottoporsi con frequenza e periodicamente a diverse sedute di trattamento, fino a completare il ciclo previsto.

Rischi e Complicazioni

Le complicazioni seguenti all’iniezione intradermica di un filler semipermanente possono consistere in:

  • Edema;
  • Bruciore;
  • Eritema;
  • Formazione di raccolte petecchiali;
  • Reazione avversa alla sostanza iniettata.

 

FONTI:

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.
  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.

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