Ringiovanimento del viso e tecniche nuove

Autore:  Redazione

Per il ringiovanimento del viso bisogna agire con collagene, e sul collagene, questa è la strada maestra per rallentare l’invecchiamento cutaneo. Una soluzione che permette di ringiovanire il viso senza alterare il profilo ed i lineamenti, senza l’ausilio di trattamenti ed interventi invasivi o rischiosi per la salute.

Ringiovanimento del viso: perchè la pelle invecchia? 

Il complesso dei processi biologici che, in modo intrinseco o estrinseco, modificano e alterano i tessuti molli e ossei è detto invecchiamento cutaneo. Questi processi intaccano la qualità e la quantità di componenti fondamentali dei tessuti quali il collagene e l’elastina. L’alterazione di questo equilibrio innesca il cedimento dei tessuti con la formazione delle rughe, macchie cutanee e altri inestetismi.

Se da un lato l’invecchiamento è un processo lento ma naturale, dall’altro è necessario considerare l’impatto dannoso dei fattori ambientali sui tessuti. Condizioni climatiche estreme, esposizione ai raggi solari, fumo, alcool ed altre cattive abitudini possono accelerare drasticamente questo processo. Il processo fisiologico di invecchiamento inizia a 25 anni circa e si intensifica con il passare degli anni.

La medicina ha individuato nella matrice extracellulare il principale “obiettivo” da proteggere per rallentare lo skin aging. In particolare, il collagene è l’attore protagonista dei nuovi protocolli di medicina rigenerativa che puntano sulla biostimolazione dei tessuti.

La biostimolazione dei tessuti che cos’è?

La biostimolazione dei tessuti è la nuova frontiera della medicina estetica che punta al ripristino dei tessuti piuttosto che ad una semplice soluzione cosmetica o meccanica. Essa consente la rigenerazione tissutale attraverso la stimolazione di nuovo collagene ed elastina che consentono di conferire alla pelle un aspetto più tonico e luminoso.

L’insieme delle tecniche e delle procedure che si prefiggono di stimolare i tessuti alla rigenerazione hanno modalità operative differenti implicando l’utilizzo di iniezioni con vitamine, aminoacidi, polinucleotidi e minerali; la stimolazione con laser; l’utilizzo di peeling chimici; ecc. L’obiettivo delle differenti tecniche è la stimolazione cellulare, come i fibroblasti, per la sintesi di nuovo collagene ed elastina e/o l’aumento di idratazione dello strato superficiale della cute.

Ringiovanimento del viso: come rallentare lo skin aging?

La prevenzione ha rappresentato a lungo una delle poche cure per rallentare l’invecchiamento cutaneo, senza riuscire però ad incidere sui fattori intrinsechi scatenanti. Oggigiorno, la prevenzione mantiene, ancora, un ruolo determinante poiché un corretto stile di vita, l’astensione dal fumo, l’attenzione ai raggi solari e l’uso di protezioni adeguate all’esposizione ad agenti atmosferici e chimici riduce in modo significativo l’evoluzione dell’invecchiamento cutaneo.

Agire in profondità nei tessuti per stimolare la rigenerazione è, ad oggi, la principale mission dei nuovi trattamenti, siano essi più o meno invasivi. Uno dei trattamenti più efficaci si affida all’iniezione di un particolare tipo di collagene nella cute, capace di fornire risultati eccellenti senza modificare il contorno viso, apparendo innaturale, e senza essere invasivo.

Ringiovanimento del viso: come funzionano i filler con collagene?

Il collagene è una delle principali proteine del corpo, tuttavia la sua sintesi rallenta con l’avanzare degli anni ed il collagene presente va incontro a degradazione. Si ha così la formazione degli inestetismi cutanei con il cedimento dei tessuti sotto il peso della gravità e la mancanza della corretta elasticità e tonicità. I trattamenti a base di collagene o gli integratori, risultano efficaci ma sono limitati dalla complessa composizione chimica del collagene, con alto peso molecolare e difficoltà ad essere metabolizzato dai tessuti.

Il filler con collagene ricombinante ha permesso di ovviare ai problemi di metabolizzazione del collagene grazie alla struttura chimica sviluppata in laboratorio. Difatti, al posto delle tre eliche presenti nel collagene convenzionale, vi è una sola elica; questa condizione permette al collagene di essere meglio tollerato nei tessuti, con minore idrofobia e, dunque, migliorata capacità di costituire legami con le molecole di acqua.

La struttura a singola elica, inoltre, viene percepito come un “errore” da correggere per cui vi è l’attivazione dei fibroblasti per la produzione di nuovo collagene ed elastina. Per creare l’ambiente ideale, ovvero la corretta visco-elasticità dei tessuti, all’interno di questi filler è contenuto dell’acido ialuronico. Quest’ultimo svolge un ruolo determinante nel mantenere l’equilibrio idrico dei tessuti, indispensabile per il buon funzionamento delle strutture della matrice extracellulare.

FONTI:

• Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.
• Ferdinando Terranova, Carlo Alberto Bartoletti, Biologia molecolare dell’invecchiamento cutaneo intrinseco ed estrinseco, EMC – Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei, Vol.5 Issue 1, 2008, pp 1-14.
• Peter Fratzl, Collagen: Structure and Mechanics, Springer, 2008.