Stress ossidativo e rughe

7 Giugno 2022
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A cura della Redazione revisionato il 10/11/2022.

Il termine fu coniato alla metà degli anni ’50 ed è entrato nel vocabolario comune grazie agli spot dei prodotti cosmetici contro lo stress ossidativo. In principio il riferimento era diretto ai radicali liberi dell’ossigeno capaci di turbare l’equilibrio fisiologico dei tessuti, in particolare la cute. Nel tempo gli studi hanno individuato ulteriori concause.

Che cos’è lo stress ossidativo?

Lo stress ossidativo è lo squilibrio fisiologico che si genera nei tessuti a causa della presenza di sostanze capaci di alterare la biologia redox ovvero i processi di ossidoriduzione. In passato, tale condizione, era principalmente ascritta ai radicali liberi ma negli ultimi anni si sono individuati altri attori. Gli effetti principali di tale condizione sono legati alla vita con una regressione graduale fino alla necrosi.

Oltre agli effetti visibili a livello estetico con la formazione di rughe ed altri segni cutanei, lo stress ossidativo è coinvolto nella formazione di condizioni patologiche degenerative e nei tumori. Questo perché i radicali liberi compromettono, fondamentalmente, fosfolipidi, proteine ed acidi nucleici e intaccano la struttura cellulare anche sul piano del DNA.

I radicali liberi, o ROS (Reactive Oxigen Species), hanno un’alta reattività chimica oltre ad una innata instabilità a causa della presenza di un elettrone spaiato nell’orbitale esterno in grado di interagire con elettroni di altre molecole. La presenza dell’elettrone è dovuta alla rottura o alla scomposizione di una sostanza nei pressi del legame tra due elettroni. Oggi sappiamo che anche gli RNS, ovvero specie reattive centrate sull’azoto, giocano un ruolo centrale tanto da essere inclusi nella sigla largamente utilizzata in ambito medico-scientifico, RONS.

Quali sono i sintomi?

I sintomi dello stress ossidativo possono essere vari e non sempre facili da distinguere. Gli stessi si manifestano, inoltre, solo dopo una lunga permanenza in uno stato di alterazione del sistema Redox. Nel lungo termine, difatti, lo stress ossidativo intacca le strutture cellulari dei tessuti mostrando effetti a tutti i livelli di gravità. Si passa, infatti, da condizioni patologiche come l’invecchiamento cutaneo al coinvolgimento in malattie degenerative o tumori.

I principali sintomi associabili allo stress ossidativo sono:

  • Processi di invecchiamento cutaneo precoce< come pelle secca, rughe, ed altri inestetismi cutanei./li>
  • Vitiligine o altre forme di discromie cutanee
  • Disturbi cardiovascolari
  • Osteoporosi
  • Disfunzioni diffuse a carico di organi e tessuti
  • Infertilità
  • Perdita di capelli
  • Patologie croniche e/o degenerative come sclerosi multipla, morbo di Parkinson, Alzheimer.
  • Comparsa di tumori

Le cause dello stress ossidativo

L’equilibrio Redox è mantenuto da sostanze e strutture cellulari antiossidanti che, normalmente, possono contenere la presenza di radicali liberi ed altre sostanze chimiche altamente reattive. L’invecchiamento, le cattive abitudini alimentari, il fumo, l’alcool, così come l’esposizione a particolari agenti nocivi rappresentano le principali cause dell’aumento della produzione di radicali liberi.

Le cause dello stress ossidativo sono associate a:

  • Abuso di fumo (attivo e passivo)
  • Dipendenza da droghe e/o farmaci
  • Alcune sostanze chimiche tossiche presenti in bevande e cibi
  • Esposizione prolungata ai raggi solari o ad altre fonti di radiazione
  • Condizione di stress psicofisico continuativa
  • Disfunzione del sistema immunitario a livello delle cellule fagocitarie
  • β-ossidazione
  • Squilibri metabolici
  • Attività fisica aerobica prolungata

Stress ossidativo e collagene

Lo stress ossidativo prolungato intacca, come detto, le strutture cellulari fino al DNA stesso. La graduale degenerazione della cellula implica una scarsa, o meno intensa, produzione di collagene ed elastina nonché un deterioramento di quelli esistenti. La graduale degenerazione di collagene ed elastina porta ad una perdita di tonicità ed elasticità cutanea, un assottigliamento della cute e la formazione di rughe, sia come linee d’espressione che come rughe marcate.

Come curare lo stress ossidativo?

Lo stress ossidativo può essere diagnosticata da un medico specializzato tramite esami diagnostici specifici. I principali test utilizzati in fase di diagnostica sono:

  • Test d-ROMs ovvero un test specifico che quantifica il nome di metaboliti dell’ossigeno, i radicali liberi, presenti in un a data quantità di plasma.
  • Test FORT un ulteriore test che quantifica il numero di radicali liberi con un procedimento diagnostico differente e basato sulle proprietà di alcuni metalli in grado di separare i radicali presenti in un campione di plasma.

Diagnosticato il disturbo il medico procede a stabilire una cura efficace da affiancare con uno stile di vita sano e regolare. La prima cura contro lo stress ossidativo, infatti, è eliminare i principali fattori che espongono a questo rischio. La prevenzione è l’unica arma efficace per evitare l’azione prolungata e dannosa dei radicali liberi sulle strutture cellulari. Alle abitudini può seguire una alimentazione capace di integrare cibi che contengono sostanze che rafforzano il sistema immunitario ed il metabolismo cellulare nel combattere lo stress ossidativo.

Le principali sostanze da integrare sono rappresentate da:

  • Carotenoidi (zucche, albicocche, carote, verdura a foglia verde, pomodori)
  • Vitamina E (mais, soia, cereali)
  • Vitamina A (pappa reale, olio di merluzzo, aglio)
  • Flavonoidi e bioflavonoidi (broccoli, frutti di bosco, cipolle, uva, cacao)
  • Omega-3 e omega-6 (pesce azzurro)
  • Integratori contenenti i nutrienti sopraelencati.

 

 

Fonti:

  • Caterina Urso, Gregorio Caimi, Stress ossidativo e disfunzione endoteliale, Minerva Med, vol.102 n°1 pp 59-77, 2011.
  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.
  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.
  • Andrea Bovero, Dermocosmetologia. Dall’inestetismo al trattamento cosmetico, Tecniche Nuove, 2011.
  • Filippo Calascibetta, Derivati ibridi dell’acido ialuronico per applicazioni biomediche e farmaceutiche, Università degli Studi di Palermo, 2009.

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