Laser ablativo e non ablativo (ringiovanimento)

3 Gennaio 2023
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Autore:  Redazione

Il ringiovanimento laser è una procedura di rivitalizzazione cutanea che può essere condotta con una metodica ablativa o non ablativa. Il ringiovanimento laser ablativo si basa sull’utilizzo di un particolare laser con emissione di anidride carbonica frazionata, che permette di interagire con tessuti abbondanti in acqua, a fini estetici e asporta le cellule morte dell’epidermide. Il trattamento  non ablativo si basa invece sul direzionamento di onde elettromagnetiche sulla cute, con il fine di attenuare vari inestetismi come rughe, cicatrici e smagliature, senza nessuna asportazione di cellule.

Il ringiovanimento laser ablativo e non ablativo è una procedura generalizzata di medicina estetica che consente di ottenere una cute più lucente e giovane, grazie all’azione del laser, il quale può essere di tipo ablativo o non ablativo.

Il ringiovanimento laser ablativo è una recente procedura di medicina estetica che si basa sull’utilizzo di un laser ad anidride carbonica, il quale sfrutta un processo noto come fototermolisi selettiva. In sostanza, il funzionamento di questo laser si basa sull’impatto delle lunghezze d’onda sui tessuti dell’organismo umano particolarmente ricchi in acqua, producendo una sorta di effetto vaporizzante.

Non a caso tale metodica è anche nota con il termine di resurfacing cutaneo ablativo e permette il rimodellamento della superficie cutanea nonché l’eliminazione e l’attenuazione di varie tipologie di inestetismo, a partire dalle cicatrici e dalle piccole formazioni cheloidi, fino a giungere alle macchie senili e agli xantelasmi.

Il ringiovanimento laser non ablativo sfrutta l’azione del calore che denatura parzialmente le molecole di collagene già presenti, conferendo ai fibroblasti il giusto stimolo per produrre nuove molecole di collagene, più funzionali e meno invecchiate. A livello del micro-circolo, inoltre, il trattamento non ablativo migliora la circolazione sanguigna, allontanando il liquido interstiziale e attenuando i fenomeni di stasi ematica.

Indicazioni

Il ringiovanimento laser ablativo si basa sull’emissione di particolari lunghezze d’onda di un fascio di luce laser ad anidride carbonica, il quale determina, in situ, una condizione di denaturazione del tessuto su cui il laser impatta.

Per tale ragione, questa metodica viene indicata per il trattamento e l’attenuazione di diversi inestetismi della cute, tra cui:

  • Macchie solari come la lentigo solare;
  • Rughe statiche, come le rughe frontali e le rughe glabellari;
  • Pori estremamente dilatati e comedoni;
  • Cicatrici post-chirurgiche o acneiche.

Allo stesso modo, il ringiovanimento laser non ablativo ha lo scopo di mitigare i segni dei seguenti inestetismi della pelle:

  • Rughe statiche;
  • Zampe di gallina;
  • Solchi e avvallamenti cutanei;
  • Cicatrici acneiche o infiammatorie;
  • Cicatrici post-traumatiche.

Pre-operatorio

Nella fase preliminare al trattamento di ringiovanimento laser, il paziente deve intrattenere un colloquio con il proprio medico di medicina estetica o con il medico dermatologo. Innanzitutto, il medico avrà cura di raccogliere tutte le informazioni che ritiene utili dal paziente, inerenti il suo stato generale, il soffrire di particolari malattie in acuto o in cronico nonché la lista di farmaci assunti in caso di terapia.

Ultimata la fase di anamnesi, il medico procede con l’esame obiettivo del paziente, ricercando le aree cutanee che il paziente stesso ha intenzione di rimodellare, ispezionando dunque e palpando i vari inestetismi da trattare. In questa fase il medico deve escludere eventuali inestetismi che non possono essere trattati in maniera efficace dalla metodica di laser frazionato, come ad esempio formazioni cheloidee imponenti o dermatiti recenti. In genere, anche le vestigia di recenti interventi chirurgici, come il lifting, rappresentano delle controindicazioni relative all’effettuazione del laser ablativo con il laser ad anidride carbonica.

Prima di congedare il paziente, il medico gli raccomanda di astenersi da fumo e alcol nelle due settimane precedenti la data del trattamento e gli indica di effettuare alcuni esami del sangue volti a definire le varie funzionalità d’organo.

Esecuzione dell’intervento

Generalmente, l’intervento di ringiovanimento laser ablativo, con utilizzo del laser ad anidride carbonica prevede l’esecuzione di almeno tre sedute distanziate da circa 30-40 giorni l’una dall’altra.

Il trattamento si basa sull’emissione di specifiche lunghezze d’onda da parte di un sistema laser ad anidride carbonica: i fasci luminosi impattano su piccole aree cutanee, determinando la denaturazione della pelle superficiale e dunque l’attenuazione dell’inestetismo. La dimensione di queste aree è molto piccola e pertanto è visibile solo dal sistema laser, il quale agisce in maniera estremamente selettiva sulla cute da bersagliare.

Il ringiovanimento laser non ablativo coincide invece spesso con la radiofrequenza monopolare che prevede la presenza di un unico polo elettrico all’interno del manipolo del macchinario erogatore delle onde elettromagnetiche. Seguendo questo assunto il manipolo va applicato con il suo polo al di sopra dell’inestetismo da trattare mentre una piastra contenente l’altro polo va applicata al di sotto dell’area di elezione. Agendo come un sandwich, la radiofrequenza monopolare riesce con agio a raggiungere gli strati più profondi della cute, riuscendo a trattare anche le pannicolopatie come la cellulite.

Post-operatorio

Nella fase successiva al trattamento di ringiovanimento laser ablativo e non ablativo possono talvolta presentarsi dei piccoli fastidi o passeggere alterazioni della sensibilità in corrispondenza delle zone cutanee bersagliate dai fasci luminosi del sistema laser ad anidride carbonica.

Per ovviare a questo inconveniente è sufficiente applicare in situ delle pomate o degli unguenti ad azione lenitiva ed emolliente.

Rischi e complicazioni

Il processo di ringiovanimento laser ablativo e non ablativo non induce particolari complicazioni, ad eccezione della possibile comparsa di un piccolo eritema di durata variabile, il quale tende ad auto risolversi nel giro di poche settimane.

 

FONTI:

  • Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.
  • David J. Goldberg. Laser e luce nella terapia dermatologica. Milano: Elsevier Italia; 2006.

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