La biostimolazione riesce a stimolare nuovo collagene?
A cura del Dott. Antonino De Pasquale revisionato il 10/11/2022.
I risultati della ricerca scientifica confermano l’efficacia della biostimolazione ed il ruolo fondamentale nella sintetizzazione di nuovo collagene. Il trattamento è ideale per le rughe e gli inestetismi del viso ma può essere eseguito in ogni area del corpo.
Quando si parla di invecchiamento cutaneo si pensa, inevitabilmente, all’avanzare degli anni ed al normale processo di degradazione dei tessuti. Al contrario, le cause ed i fattori dell’invecchiamento cutaneo sono molteplici e non sempre la progressione del disturbo si accompagna all’intercedere degli anni. L’esposizione solare e a determinanti agenti, le cattivi abitudini quotidiane nonché fattori ormonali e genetici possono accelerare tale processo.
Oggi sappiamo che l’invecchiamento cutaneo è dovuto alla progressiva diminuzione di acido ialuronico, elastina e collagene nei tessuti. Un mix di elementi fondamentali per il corretto funzionamento delle cellule che compongono l’epidermide ed il derma. È vero, altresì, che la medicina estetica ha elaborato numerose tecniche e trattamenti per contrastare l’aging, una delle più innovative e meno invasive è la biostimolazione.
L’impatto della biostimolazione sui tessuti
La biostimolazione è un trattamento mininvasivo che prevede microiniezioni nel tessuto sottocutaneo al fine di aiutare i tessuti a sintetizzare neo collagene ed elastina. Può intervenire sulle rughe del viso, lassità cutanee e inestetismi legati all’invecchiamento. Le sostanze utilizzate sono acido ialuronico, diversi aminoacidi e vitamine del gruppo A, E e D. Le iniezioni possono essere costituite da una singola sostanza, solitamente acido ialuronico, o da un mix di sostanze di supporto.
L’acido ialuronico è una delle sostanze più utilizzate in medicina estetica e non comporta controindicazioni o rischi per la salute. È presente naturalmente nell’organismo ma con gli anni tende a diminuire e con esso l’attività cellulare e la salute dei tessuti. Migliorare le “riserve” di acido ialuronico nella matrice extracellulare aiuta la funzionalità, la proliferazione e la migrazione dei fibroblasti.
L’importanza dei fibroblasti nella biorivitalizzazione
I fibroblasti sono cellule del tessuto connettivo e sono responsabili della salute dei tessuti, in tutti i sensi. Intervengono nella riparazione tissutale e producono quelle sostanze indispensabili per il giusto tono e per l’elasticità dei tessuti. Questi aspetti sono garantiti da collagene ed elastina, nonché da altri attori sintetizzati sempre nei fibroblasti.
Il ruolo dell’acido ialuronico è quello di mantenere la matrice extracellulare ben idratata e ricca di quegli “ingredienti” fondamentali per la salute dell’apparato tegumentario. La sua capacità di catturare molecole di acqua crea le condizioni ideali affinché i fibroblasti lavorino al meglio aiutando la produzione di sostanze indispensabili come il collagene.
Come si esegue la biorivitalizzazione
Il trattamento di biorivitalizzazione cutanea può essere eseguito in ambulatorio senza necessità di ricovero e somministrazione di anestesia. In alcuni casi, è possibile applicare un anestetico ad uso topico nell’area da trattare. Le microiniezioni sono effettuate nel sito destinato e possono includere la formulazione di diverse sostanze in funzione della condizione da trattare. Le principali indicazioni terapeutiche sono le rughe e tutti i classici sintomi dell’invecchiamento cutaneo.
Il ciclo completo del trattamento prevede iniezioni a cadenza settimanale per almeno 4/6 settimane, in funzione della gravità del problema. Alla fine del trattamento possono essere prescritte altre 2 o 3 sedute di mantenimento con cadenza mensile. Il trattamento non comporta effetti collaterali al di fuori dell’edema e dalle ecchimosi che possono provocare le iniezioni.
Quanto collagene viene prodotto con la biostimolazione?
I risultati della biostimolazione non sono immediati benché sin dai primi trattamenti è possibile osservare una maggiore lucentezza della cute. I primi effetti sono legati alla maggiore idratazione dei tessuti che riescono a conferire all’aspetto della pelle un miglioramento sostanziale. Gli effetti principali compaiono dopo le prime settimane quando la produzione di nuovo collagene è tale da ristabilire una maggiore compattezza della pelle e la progressiva scomparsa degli inestetismi.
Dopo il primo mese molti degli effetti della biorivitalizzazione son ben visibili con l’assottigliamento o la scomparsa delle rughe, il ripristino del turgore cutaneo nonché una maggiore elasticità. Con un adeguato mantenimento gli effetti della biorivitalizzazione possono essere mantenuti nel tempo con risultati ottimali e con un effetto naturale.
Biorivitalizzazione ed altri trattamenti di medicina estetica
La biorivitalizzazione può essere eseguita in combinazione con altre tecniche per migliorarne l’efficacia. Una delle combinazioni più frequenti è con il laser; strumento che viene utilizzato anche singolarmente per indurre una rivitalizzazione dei tessuti mediante la stimolazione dei fibroblasti in profondità. Anche la tecnica della biostimolazione con fili riassorbibili rientra nel novero delle tecniche utilizzate benché strettamente legata al riposizionamento dei tessuti.
Bisogna considerare, inoltre, la possibilità di integrare la biorivitalizzazione con altri trattamenti come la radiofrequenza, la carbossiterapia e l’ossigenoterapia oltre che con tecniche chirurgiche come la blefaroplastica, la cheiloplastica e la malaroplastica.
Fonti:
- Alessandro Poidomani et al, Biostimolazione: stato dell’arte, EMC – Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei, Vol.7, Issue 1, pp 1-12, 2010.
- Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.
- Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.
- Andrea Bovero, Dermocosmetologia. Dall’inestetismo al trattamento cosmetico, Tecniche Nuove, 2011.
- Filippo Calascibetta, Derivati ibridi dell’acido ialuronico per applicazioni biomediche e farmaceutiche, Università degli Studi di Palermo, 2009.